GRAZZANISE – L’inchiesta della Dda sui Mezzero ha tirato in ballo anche l’imprenditore Andrea Adinolfi, patron dell’omonima tenuta, e Carmine Munno, ex assessore di S. Maria Capua Vetere, attivista politico con il partito ‘Animalista’ (che ha presentato liste in varie competizioni comunali).
La Dda contesta ai due, indagati a piede libero, il reato di ricettazione. Avrebbero ricevuto due autocarri Iveco e un trattore agricolo che erano stati rubati nel marzo dell’anno scorso. Presunta condotta illecita che avrebbero commesso con Davide Grasso e Flori Zmakaj. Ancora ai quattro, con l’aggiunta di Alin Ionut Halungescu e Michele Bifulco, è contestata un’altra ipotesi di ricettazione. Per quale ragione? Perché avrebbero ricevuto 150 rotoli di guaina impermeabilizzante, di provenienza delittuosa. Nello specifico, Adinolfi avrebbe aiutato ad occultare questo materiale e in un’area di sua proprietà; Halungescu, invece, afferma la Procura, si è attivato per cederlo a terzi.
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