In Australia spuntano i coccodrilli “volanti”

Si arrampicavano sugli alberi per intercettare le prede e poi planavano per catturarle. Si sarebbero estinti 3mila anni fa.

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uova fossili
uova fossili

L’Australia è rinomata per la sua fauna unica, che include creature tanto affascinanti quanto pericolose. Tra queste, i coccodrilli hanno sempre esercitato un certo fascino. Un recente studio pubblicato sul Journal of Vertebrate Paleontology ha rivelato dettagli sorprendenti su una specie estinta, i Mekosuchinae, che un tempo popolava il continente. Questi coccodrilli, vissuti in Australia e Oceania a partire dall’Eocene, circa 56 milioni di anni fa, fino a circa 3.000 anni fa, mostravano abitudini molto diverse dai loro cugini moderni. I Mekosuchinae erano abili nuotatori, capaci di raggiungere persino le Isole Figi. Tuttavia, il ritrovamento di fossili all’interno del continente, unito a particolari caratteristiche fisiche, ha suggerito ai paleontologi che questi coccodrilli trascorressero molto tempo sulla terraferma. La prova definitiva di questa ipotesi è arrivata dall’analisi dei gusci delle uova fossilizzate, rinvenuti a Murgon, nel Queensland. Le analisi chimiche hanno dimostrato che i gusci si sono seccati prima della fossilizzazione, indicando che le uova non sono state deposte in acqua, ma in zone asciutte, probabilmente sul fondo di laghi stagionali. Questo suggerisce che i Mekosuchinae si sono adattati a uno stile di vita arboricolo. Cinquanta milioni di anni fa, l’area circostante il sito di ritrovamento delle uova era in gran parte coperta da foresta pluviale. L’arrampicata sugli alberi offriva ai piccoli protezione dai pericoli e agli adulti un punto di osservazione privilegiato sulle prede. Anche i coccodrilli moderni sono in grado di arrampicarsi sugli alberi in caso di necessità. Secondo gli autori dello studio, i Mekosuchinae hanno sviluppato questa abilità per attaccare le proprie prede dall’alto. Mike Archer, della University of South Wales, ha precisato che non tutti i coccodrilli australiani praticavano questa tecnica. Probabilmente, era limitata alle specie di dimensioni inferiori al metro e mezzo. Le specie più grandi, che raggiungevano anche i sei metri, non si sono prestate a questo tipo di imboscata. La scoperta di questi coccodrilli arboricoli ha ampliato la nostra comprensione della diversità ecologica del passato australiano. Questi antichi predatori, capaci di muoversi agilmente tra gli alberi della foresta pluviale, rappresentano un esempio straordinario di adattamento evolutivo. I fossili rinvenuti a Murgon offrono uno sguardo affascinante su un mondo perduto, dove i coccodrilli non si sono limitati a dominare le acque, ma hanno anche conquistato le chiome degli alberi. Lo studio dei Mekosuchinae continua a svelare nuovi dettagli sulla loro biologia e sul loro ruolo all’interno degli ecosistemi preistorici australiani. Ulteriori ricerche potrebbero fornire ulteriori informazioni sulle loro abitudini alimentari, sulla loro distribuzione geografica e sulle cause della loro estinzione. La scoperta di questi coccodrilli volanti ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica e nel pubblico, alimentando la nostra immaginazione e invitandoci a riflettere sulla straordinaria capacità della natura di adattarsi e diversificarsi. La possibilità di immaginare coccodrilli che si arrampicano sugli alberi e si lanciano sulle prede è allo stesso tempo affascinante e inquietante, ma ci ricorda che il mondo naturale è pieno di sorprese e che la storia della vita sulla Terra è ancora in gran parte da scoprire. La paleontologia continua a regalarci scoperte straordinarie, che ci aiutano a ricostruire il passato e a comprendere meglio il presente. Il caso dei Mekosuchinae è solo uno dei tanti esempi di come lo studio dei fossili possa rivelare aspetti inaspettati della biologia e dell’evoluzione degli organismi viventi.

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