NAPOLI – La città ha dato un segnale forte: non ci sta più a subire passivamente il ‘caso Capodichino’. Si registrano circa 330 voli al giorno, circostanza non piacevole per i residenti partenopei che vedono (e soprattutto sentono) gli aerei con preoccupante frequenza planare sulle proprie teste. E ieri Napoli ha reagito: lo ha fatto rispondendo presente al sit-in organizzato dal comitato No Fly Zone. I gazebo montati all’incrocio tra via Merliani e via Scarlatti, non sono serviti solo a sensibilizzare i cittadini alle criticità che l’aeroporto partenopeo determina ormai da troppi anni, ma anche a raccogliere firme. Tanti napoletani hanno siglato, infatti, la petizione che chiede alle autorità di tutelare i residenti e individuare soluzioni che alleggeriscano il traffico aereo napoletano, puntando, ad esempio, su Grazzanise.
A sintetizzare lo scopo di questa iniziativa è stata Maria Muscarà, consigliere regionale e ormai tra i principali attivisti di questa battaglia: “Non ci stiamo muovendo contro Capodichino, sia chiaro. Non vogliamo cancellare l’aeroporto, vogliamo semplicemente potenziarne un altro. La Regione Campania – ha proseguito – ha bisogno di aeroporti che funzionano e di un traffico aereo che sia regolamentato e rispettoso degli abitanti che vivono in prossimità dell’infrastruttura. Quelle che abbiamo ottenuto ieri sono firme importanti: metteranno in discussione quel sondaggio ‘particolare’ in cui era stato chiesto se Capodichino dava o meno fastidio. Evidentemente nel raccogliere i dati si sono dimenticati di un pezzo importante della città, che è quello del centro storico, del Vomero alto, dell’Arenella, dei Colli Aminei, di Capodimonte. Chi vive qua – ha evidenziato Muscarà – ha aerei che volano sulle loro teste a quote bassissime. Capodichino non può contenere 330 aerei al giorno. Per questa ragione riteniamo che Grazzanise può essere l’altro aeroporto della Campania: al momento è base militare, ma ospita anche voli civili, non a caso lì è atterrato l’aereo che riportava in Campania i giocatori del Napoli, vincitori del campionato di calcio”.
La politica regionale, quindi, dovrebbe decidere con coraggio di puntare sul paese della provincia di Caserta e capire che quello realizzato nel salernitano non ha portato i risultati sperati. “Pontecagnano che già ha macinato centinaia e centinaia di milioni di euro – ha rimarcato la consigliera regionale – senza mai essere efficace ed efficiente potrà rimanere nella fantasia di chi l’ha proposto l’aeroporto degli aerei elettrici. Quella che i cittadini stanno conducendo è una battaglia osteggiata dalla Gesac, che non è il padrone di Capodichino, ma il concessionario, e come tale – ha concluso Muscarà – deve essere rispettoso della concessione che gli è stato dato. E l’Enac dovrebbe tutelare i napoletani”.
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Cascone fa scaricabarile: gli aeroporti non sono di competenza regionale
NAPOLI (Renato Casella) – Il presidio in piazza di ieri non sembra convincere il presidente della commissione Trasporti in Regione Luca Cascone, che non si dichiara contro l’ipotesi di aeroporto civile a Grazzanise, ma pone interrogativi sui fondi necessari a concretizzare l’iniziativa. Del resto, l’amministrazione De Luca ha sempre privilegiato l’idea dello scalo salernitano. Ad ogni modo, la Regione sta finanziando un progetto per valutare l’idea di Grazzanise, come annunciato recentemente dal presidente dell’assemblea Gennaro Oliviero.
Consigliere Cascone, i cittadini napoletani scendono in piazza per chiedere di alleggerire Capodichino dal traffico aereo e di puntare sull’alternativa di Grazzanise. Cosa ne pensa?
Sembra che Capodichino abbia ridotto l’impatto del rumore con un nuovo programma. So che ci sono comunità di cittadini che hanno difficoltà per il passaggio degli aerei e ovviamente questi disagi vanno tenuti in considerazione. L’idea di aeroporto a Grazzanise emerge ogni tanto, ma credo che sia estremamente complicata da realizzare.
Per quale motivo?
Perché l’aeroporto attuale è solo una pista per voli militari, non per uso commerciale, e non credo che ci siano ancora le infrastrutture necessarie. Ad ogni modo, è tutto in mano al ministero dei Trasporti, che dà le concessioni. A luglio 2024 apre l’aeroporto di Salerno.
Capodichino presenta anche problemi di sicurezza, dato che si trova praticamente in mezzo alle abitazioni: la Regione non tiene in considerazione anche questa circostanza?
Il controllo dei voli spetta agli enti Enav ed Enac e non credo che un aeroporto con questa mole di voli non sia in sicurezza, altrimenti non avrebbero proprio dato l’autorizzazione all’atterraggio e al decollo.
La recente apertura del ministro della Difesa Crosetto al couso civile-militare dello scalo casertano non le sembra un’opportunità per trovare un’alternativa a Capodichino?
Se mi dicono che Grazzanise può accogliere i voli, non dico di no: non conosco così bene l’aeroporto. Ma la pista è solo una parte dello scalo: mi chiedo chi gestisca, dove siano il check in e le altre strutture necessarie per i voli civili.
A Pontecagnano c’è però il problema delle montagne circostanti e della pista ridotta.
Esiste un progetto che in 10 anni prevede 5 milioni di passeggeri nell’aeroporto salernitano, con 500 milioni di investimenti fra pubblico e privato. Se qualcuno appoggia un progetto per i voli commerciali, si vede che lo ha studiato, non si fa tanto per farlo.
Il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero ha detto che la Regione finanzierà il progetto per la realizzazione di Grazzanise, lei è coinvolto in questa iniziativa?
Mi hanno coinvolto nella discussione su Grazzanise e ho fatto le stesse osservazioni: un conto è l’idea, un altro l’attuazione. Una cosa è dire che è possibile fare un aeroporto, un’altra capire chi investe e quanto tempo ci vorrà. Oltretutto, gli aeroporti non sono di gestione regionale.
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