ROMA– Una fotografia allegata all’informativa giunta a piazzale Clodio mostra il fornelletto a gas dal quale, con tutta probabilità, sono scaturite le fiamme che hanno bruciato parte del Ponte dell’Industria, nel quartiere Ostiense della Capitale. Sulla vicenda indaga la procura di Roma, per ora a carico di ignoti: i reati ipotizzati sono incendio colposo e delitti contro la pubblica incolumità. L’apertura del fascicolo è stata formalizzata lunedì dopo l’arrivo a Clodio di una prima ricostruzione, di vigili del fuoco e carabinieri della Compagnia di Trastevere responsabili delle verifiche. Secondo quanto si apprende, le fiamme sarebbero partite da un giaciglio usato da un senza fissa dimora, posizionato sotto il ponte. A innescare il rogo, probabilmente un piccolo fornello a gas usato per cucinare, come mostra una delle immagini allegate all’informativa. Non è escluso che nei prossimi giorni il procuratore aggiunto Giovanni Conzo, che coordina le indagini, decida di affidare una consulenza tecnica per chiarire quanto avvenuto.
Le fiamme si sono propagate in tempi rapidi tra masserizie, sporcizia, e sterpaglie, fino ad avvolgere il ponte, dove l’acciaio ha fatto da ottimo conduttore del calore, deformando parte dell’infrastruttura.
Le indagini sono solo all’inizio, mentre quel che resta del ‘ponte di ferro’ è chiuso al traffico, con pesanti ripercussioni sulla viabilità di zona. L’interruzione di via del Porto Fluviale ha diviso il quartiere Ostiense da Marconi e Monteverde con una serie di deviazioni cui ha provveduto la polizia locale: lunghe code si registrano su via Ostiense, viale Marconi e via Ettore Rolli. Mentre restano interdette le banchine del fiume Tevere e la pista ciclabile nel tratto in prossimità del ponte.
di Alessandra Lemme