MILANO (LaPresse) – Sulla vicenda dell’incidente sulla A14 a Bologna Borgo Panigale, un “dato importante è la registrazione delle immagini dell’incidente. Dove si vede il tamponamento dell’autocisterna, l’incendio e poi la successiva esplosione”. Così il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, intervistato al Giornale Radio Rai Radio 1 in merito al disastro. Perché non ha frenato il mezzo? “Potrebbe essere stato un momento di distrazione o un colpo di sonno. Ma non lo si è potuto” per ora “apprezzare”, dice.
L’ipotesi del procuratore di Bologna
In merito al crollo del cavalcavia, “mi pare che ci sia un evidente nesso di casualità immediato per cui l’implosione del ponte non è correlata a un possibile difetto di costruzione con un mal governo da parte da parte del responsabile, è conseguenza immediata di un evento di devastanti proporzioni quale è quello che si è realizzato”, prosegue il pm.
Aperto un fascicolo sull’incidente
“Non abbiamo ritenuto di fare nessun tipo di sequestro con l’intenzione già da oggi di consentire alla società autostrade di ripristinare la circolazione in quel tratto di strada”, aggiunge il procuratore. Sulla vicenda dell’incidente e nel rogo conseguito in cui è morta una persona, l’autista dell’autocisterna, è stato aperto un “fascicolo dove si ipotizza il disastro colposo e il reato di omicidio, lesioni colpose stradali plurime a carico di ignoti”.