MILANO – Contro il parcheggio selvaggio, un uso sregolato dei monopattini, l’utilizzo di device alla guide: sono in vigore da oggi le nuove norme del Codice della strada, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto infrastrutture.
Regole che, però, lasciano l’amaro in bocca per l’Osservatorio vittime degli incidenti stradali: “Ci saremmo aspettati una stretta maggiore”, commenta con LaPresse il presidente Piergiorgio Assumma.
Nel 2020, fa sapere, è stato registrato un calo del 30% degli incidenti mortali rispetto all’anno precedente, ma “è un dato falsato dalla pandemia”. Hanno avuto il loro peso il lockdown a partire da marzo 2020, lo smart working, il ‘coprifuoco’ che, nei fatti, ha ridotto la possibilità di spostarsi in auto, riducendo il numero di omicidi stradali. “Basti considerare, per esempio, che l’assunzione di alcol e droga, tra le principali cause di incidenti stradali – afferma – avviene in fascia notturna. Va da sè che con le restrizioni legate alla pandemia, al lockdown e alla zona rossa, sono diminuite le occasioni di assumerne, guidare e causare incidenti. Lo stesso vale, per esempio, se consideriamo lo smart working che ha ridotto e non poco le occasioni di uscire in auto per andare a lavorare”.
La novità maggiore è quella per i monopattini: diventa obbligatoria l’assicurazione per quelli delle società di noleggio. Un passo avanti, certo, che però non soddisfa l’Osservatorio. Anche se, infatti, nella maggioranza dei casi, vengono utilizzati quelli a ‘sharing’, cresce il numero di persone che decidono di acquistarne uno. “Sarebbe stato il caso di renderla obbligatoria anche per i privati – sottolinea Assumma – Lo stesso vale per le targhe che, se introdotte, avrebbero consentito una identificazione in caso di incidente”. Per i monopattini, mezzo di trasporto al centro di numerosi provvedimenti legislativi anche da parte delle Regioni, viene introdotto l’obbligo delle frecce, dello stop dei freni su entrambe le ruote: da luglio 2022, quelli nuovi dovranno essere messi in commercio solo quelli che ne sono già provvisti, per gli altri, invece, i proprietari hanno tempo fino a gennaio 2024 per adeguarsi. Sul fronte limiti di velocità, resta l’obbligo dei 6km orari nelle zone pedonali, passa da 25 a 20km orari negli altri casi.
Il nuovo codice introduce, accanto al divieto di utilizzare il cellulare alla guida, anche quello dell’uso di smartphone, tablet, notebook o qualsiasi altro device che comporti l’allontanamento delle mani dal volante, sia esso tablet, notebook o dispositivi similari. Se la regola viene infranta, allora scatta una sanzione. Un passo avanti che, però, è ancora troppo poco per l’Osservatorio vittime incidenti stradali che chiede, da tempo, di riconoscere l’uso del cellulare come aggravante nel caso in cui sia commesso un incidente. “Mi sarei aspettato un giro di vite maggiore sulle sanzioni sull’uso dei cellulari alla guida, dove non ci sono stati interventi, eppure è un forte elemento di distrazione – sottolinea Assumma – Usare lo samrtphone, anche per pochi secondi, mentre si guida, è come guidare bendati”.
Saranno raddoppiate le multe per chi parcheggia in aree di sosta destinate ai disabili, introdotte sanzioni se il passeggero sul motorino è senza casco, a prescindere dall’età. Per ridurre le emissioni di co2, a partire dal 30 giugno 2022 è vietata la circolazione dei veicoli Euro 1 e a decorrere dal 1 gennaio 2023 Euro 2, mentre dal 1 gennaio 2024 il divieto riguarderà i mezzi Euro 3.
di Laura Pirone