MILANO – Non si ferma la strage delle morti sul lavoro in uno stillicidio continuo di notizie e un carico di dolore che si fa sempre più pesante.
A meno di 24 ore dalla scomparsa del 18enne Lorenzo Parelli, morto n provincia di Udine all’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro, si registrano altre due vittime.
La prima a Busano, in provincia di Torino, dove un operaio di 58 anni è deceduto questa mattina in un incidente avvenuto in un capannone della Silca, azienda che opera da anni nel settore dello stampaggio a caldo. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo – residente a Rivarolo Canavese – è caduto dentro la sabbiatrice: a trovarlo, agonizzante, i colleghi.
La seconda vittima si è registrata a Pomezia, Roma, dove un operaio di 65 anni è morto sul colpo dopo essere precipitato dal tetto di un capannone.
Intanto, non si placa il clamore per la morte del giovane Lorenzo, schiacciato da una barra metallica nell’ultimo giorno di stage presso la Burimec di Lauzacco di Pavia di Udine. La Procura di Udine ha infatti aperto un procedimento per l’ipotesi di omicidio colposo a carico del legale rappresentante dell’azienda. Si tratta, spiega la Procura, di un atto necessario per “svolgere attività di accertamento irripetibile nelle forme garantite di legge, al fine di addivenire ad una compiuta ricostruzione della dinamica dell’infortunio”.
Al momento, sono in corso approfondimenti per individuare eventuali ulteriori profili di responsabilità anche a carico di altre figure aziendali. Nei prossimi giorni con ogni probabilità verrà disposta l’autopsia sul corpo del giovane.
Unanime la richiesta della politica di trovare una soluzione a quella che è ormai una strage senza fine. “L’obbligo dell’alternanza scuola-lavoro non può diventare un rischio per la vita di ragazzi e ragazze. Nel 2021 oltre 1100 morti bianche, questa strage va fermata!”, scrive su Twitter Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Tre morti nelle ultime ventiquattr’ore sono un tributo di sangue intollerabile in un Paese che ha una legislazione sulla sicurezza e la salute delle lavoratrici tra i più avanzati al mondo – ricorda la deputata di Forza Italia Renata Polverini – Evidentemente si fa ancora troppo poco e spesso male, nella formazione e soprattutto nei controlli. Il Governo che deve moltiplicare gli sforzi per dotare gli organismi preposti alla repressione e prevenzione di comportamenti e mezzi pericolosi per i lavoratori di ogni mezzo e risorse utili a scongiurare altre stragi”.
LaPresse