BRESCIA – Cinque anni fa aveva ‘violato’ alcuni siti internet protetti nazionali e internazionali. Questa mattina sono arrivati i primi importanti provvedimenti.
Il provvedimento
La polizia postale ha infatti iscritto nel registro degli indagati un giovane di 25 anni residente a Salò nel Bresciano per aver violato il sito della Nasa. All’epoca dei fatti il destinatario del provvedimento era riuscito a sfruttare alcune falle del sistema entrando direttamente in otto domini collegati alla Nasa. Hackerato il sistema, aveva poi l’homepage del sito con una falsa da lui creata. Da qui le indagini della polizia postale che ha agito con accuse nei suoi confronti di accesso abusivo e danneggiamento a sistema informatico.
La rivendicazione ‘social’
Una situazione abbastanza paradossale, con lo stesso 25enne che aveva rivendicato l’accaduto sui social dichiarandosi membro del ‘Master italian hacker team’. Un nome tutt’altro che nuovo, dal momento che il gruppo aveva già realizzato in passato diversi attacchi anche a siti istituzionali. Ma quella ‘firma’ era arrivata anche agli investigatori del ‘Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche’. Sono partite dunque le indagini, ricostruito l’intero percorso informatico da cui era partito l’attacco e si è arrivati al responsabile.
I controlli
Individuato il responsabile, l’abitazione dell’hacker è stata perquisita ed è qui che si sono avuti i risultati più significativi. Perché dai controlli effettuati e dal materiale ritrovato dagli investigatori è risultato che il 25enne, nella sua breve ma intensa ‘carriera’ di informatico ‘fuorilegge’, aveva violato sito della Nasa, ma anche una sessantina di istituzioni ed enti italiani. L’intrusione forse più rilevante quella effettuata nel dominio della polizia penitenziaria, senza però dimenticare l’attacco alla Rai e a diverse province della Toscana. A quel punto gli indizi sono diventati prove schiaccianti ed il 25enne non ha potuto che ammettere le sue responsabilità.