MILANO – “È ormai in dirittura d’arrivo la revisione complessiva e organica del sistema degli incentivi e delle diverse forme di supporto che si sono stratificate negli anni. Oggi è un sistema complicato in cui faticano a orientarsi in particolare le piccole e medie imprese, che spesso rinunciano alla possibilità di avvalersene”. Così il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, parla della sua visione del Mise e della politica industriale nel nuovo numero di Fortune Italia.
“L’obiettivo è quello di aiutare il più possibile nuove imprese a nascere e di riportarne il più possibile. “Dobbiamo lavorare per allargare la base occupazionale, creare i presupposti per favorire l’avvio di nuove iniziative che producano nuova ricchezza, innescare dinamiche virtuose. Sono convinto che il sistema imprenditoriale costituisca il pilastro intorno al quale costruire le strategie complessive per la crescita e il recupero di competitività”, sostiene Giorgetti.
Un approccio diverso, che punta a cambiare strategia. Al Mise, spiega, “abbiamo avviato, tra le altre, la riforma che sul piano pratico permetterà anche di acquisire capacità di studio, analisi e competenze sul mercato, di cui il ministero attualmente non dispone”.
Non più solo crisi industriali, che ci sono e che vanno affrontate, ma uno sforzo per tornare a fare politica industriale. “Vogliamo dedicare una particolare attenzione alla promozione dell’imprenditoria giovanile. Le generazioni più giovani rischiano di pagare il prezzo più alto della pandemia. È una cosa che non dobbiamo permettere. E in questo il Mise può dare un grande contributo trasformandosi da reparto di anatomia patologica a reparto di ostetricia. Dobbiamo recuperare la nostra natura ed essere il posto dove le aziende nascono”, sintetizza Giorgetti.
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