MILANO – Ammonta a 10 miliardi di euro l’anno l’esborso per stato e contribuenti italiani per far fronte all’influenza stagionale e sindromi affini. A calcolarlo è il primo studio italiano sui costi per le famiglie dell’influenza e delle infezioni ricorrenti simil-influenzali, presentato al XIX Congresso Nazionale della Società Italiana di Pneumologia (SIP), a Venezia dal 13 al 15 ottobre.
Lo studio
La ricerca sui costi dell’influenza ha coinvolto un campione di 1.200 italiani ed è stata condotta da Roberto Dal Negro, Responsabile del Centro Nazionale Studi di Farmacoeconomia e Farmacoepidemiologia Respiratoria di Verona, in collaborazione con Research & Clinical Governance di Verona e AdRes Health Economics and Outcome Research di Torino.
I dati
Le famiglie, emerge dallo studio, spenderanno 8,6 miliardi di euro e lo Stato 2,1 miliardi, per un totale di ben 10,7 miliardi. Ma sarà proprio sui cittadini l’aggravio maggiore. Le famiglie, quasi senza accorgersene, spenderanno in media 250 euro per influenza e sindromi parainfluenzali. Mentre il Servizio sanitario nazionale (Ssn) per ogni malato dovrà sborsare 62 euro l’anno.
I costi per i farmaci appositi
La maggioranza (tre quarti) dei costi deriva dall’assenteismo lavorativo e/o scolastico indotto dall’infezione influenzale o simil-influenzale, oltre che dalla spesa per farmaci sintomatici di fascia C e quindi a totale carico del cittadino. Per antitosse, mucolitici, antinfiammatori e aerosol si spendono circa 27 euro l’anno. Mentre per il vaccino antinfluenzale, che potrebbe evitare molti dei casi di infezione respiratoria da virus influenzali, appena 2,40 euro.
Ancora poco utilizzati i vaccini antinfluenzali
Proprio i vaccini si confermano dunque un’arma a basso costo per tutti, anche se ancora sotto-utilizzata. Costano poco più di 3 euro per il Ssn e, appunto, appena 2,4 euro per le famiglie. Ma solo il 14% dei cittadini vi ricorre ogni anno e il 60% non si è mai vaccinato, nonostante il 70%, rileva lo studio, consideri essenziale la vaccinazione.
L’intervista
“Influenza e sindromi parainfluenzali – dice Stefano Nardini, presidente della Società Italiana di Pneumologia – consumano le risorse del Ssn per i costi diretti dovuti all’assistenza dei soggetti ad alto rischio, ma drenano un enorme quantità di denaro fra i più giovani per i costi indiretti dovuti alla perdita di produttività. Complessivamente continua – si tratta di un esborso enorme per il Paese: è perciò senz’altro opportuno rivalutare le strategie di prevenzione per le diverse fasce d’età”.