MILANO – Questione di giorni e si avrà un primo, atteso, parere della commissione costi-benefici sulla Tav. Parola del ministro Danilo Toninelli che è tornato a ribadire “l’indipendenza e la terzietà” del gruppo di esperti. La precisazione si è resa doverosa dopo che Marco Ponti – docente al Politecnico di Milano di Economia applicata e coordinatore della commissione – ha confermato di aver scelto quattro tecnici su sei della suddetta commissione direttamente legati alla Trt (Trasporti e territorio Srl). Di cui Ponti stesso è fondatore.
La spaccatura del governo sulle grandi infrastrutture
Un conflitto di interessi che il Pd non ha perso tempo a cavalcare chiedendo le dimissioni dei membri coinvolti. Pura “fuffa” ha però bollato il titolare dei Trasporti che ha ribadito come “la tecnicalità” dei numeri dell’analisi darà “risultati certi”. E questi saranno a vantaggio del ‘no’ all’opera, ha sostenuto nei giorni scorsi il deputato Pd Davide Gariglio. Dato che la commissione era “palesemente contraria all’alta velocità su ferrovia ma favorevole al trasporto su gomma in autostrada”.
Per gli industriali piemontesi l’analisi è superata, “la Torino-Lione ormai va fatta”. “Lo saprebbero se venissero a vedere il cantiere”, ha sostenuto Corrado Alberto, presidente dell’Api di Torino. L’Associazione delle piccole e medie imprese, che ha guidato una delegazione di imprenditori dell’associazione al cantiere di Saint Martin La Porte.
Gli industriali invitano il premier a visitare i cantieri
L’invito è rivolto al premier Giuseppe Conte, al ministro Toninelli e alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, prima che il governo assuma una decisione sulla Tav e sia sottoscritto l’esito dell’analisi. Perché “quando Toninelli dice che non esiste alcun cantiere, mi auguro non menta sapendo di mentire”, ha precisato Alberto ricordando di aver visto oltre 6 chilometri di tunnel scavato, 450 lavoratori, con uno scavo medio tra 15 e 17 metri al giorno. Secondo quanto spiegato dai tecnici, i lavori dovrebbero terminare a fine 2019 mentre i paralleli effettuati con scavo tradizionale nel 2021. Al momento l’intera opera dovrebbe essere pronta nel 2030.
Le preoccupazioni del fronte del sì
Il timore del popolo del ‘si’ è che la Torino-Lione venga sacrificata sull’altare dell’accordo di governo Lega-M5S a favore del Terzo Valico di cui è stato siglato l’avvio lavori del quinto lotto: il progetto prevede il completamento delle gallerie dell’interconnessione di Voltri, la prosecuzione della galleria di valico dalle finestre di accesso (Polcevera, Vallemme, Cravasco e Castagnola), il completamento della galleria artificiale di Pozzolo e della variante dell’Interconnessione di Novi, la prosecuzione della realizzazione delle trincee e dei rilevati della tratta Pozzolo-Tortona, nonché attività di armamento e tecnologie sugli innesti delle linee storiche, Interporto Rivalta Scrivia e Bivio Corvi. Il costo complessivo dell’opera è pari a 6,2 miliardi di euro.
A giorni si saprà il primo parere. Solo allora, come ha ricordato il presidente piemontese Sergio Chiamparino, il governo potrà finalmente “assumersi la responsabilità di decidere”.
(Lapresse/di Valentina Innocente)