Insulti e minacce al professore: 3 bocciati e 3 rimandati

Tre alunni bocciati, altrettanti rimandati a settembre con 6 in condotta. Questa la conclusione dell'anno scolastico per i 6 ragazzi di un istituto tecnico di Lucca indagati dalla Procura dei minori per insulti e minacce in aula a un professore.

LUCCA – Tre bocciati, altri tre rimandati a settembre: così si è concluso l’anno scolastico per i 6 studenti dell’istituto tecnico commerciale “Carrara” che nell’aprile scorso minacciarono e offesero un professore. Furono scoperti quando il filmato delle loro “prodezze” fu diffuso sui social. A loro carico c’è adesso un’indagine della procura dei Minori di Firenze per violenza privata e minacce. Secondo quanto riporta oggi “La Nazione”, tre dei sei studenti hanno avuto 6 in condotta e sono stati rimandati a settembre in diverse materie. Gli altri 3 indagati sono stati invece bocciati, ma non è dato sapere se ripeteranno l’anno o lasceranno la scuola.

Il consiglio d’istituto aveva proposto 5 bocciature

Il consiglio d’istituto aveva proposto 5 bocciature. In alcuni casi, la perdita dell’anno è stata inevitabile, in quanto è stato inflitto un periodo di sospensione superiore ai 15 giorni. Le offese hanno avuto ampia eco perché l’episodio fu ripreso con il cellulare da un alunno e il filmato finì sul web. “Lei non ha capito nulla. Chi è che comanda? Si inginocchi!” alcune delle frasi pronunciate da uno degli alunni, che cercò anche di strappare il registro dalle mani del prof e gli intimò di dargli almeno un “6” per un compito.

Il professore: non vado in pensione

Peraltro, nell’intera classe solo 8 studenti sono stati promossi a giugno, mentre ben 10 sono stati bocciati, con 8 rimandati. Il preside dell’istituto Cesare Lazzari ha espresso “amarezza” per il pessimo rendimento dell’intera classe. Il dirigente scolastico ha anche dichiarato che i tre rimandati per motivi disciplinari avrebbero avuto una reazione positiva alla punizione. Da parte sua, il docente bullizzato, 64 anni, ha fatto sapere che non andrà in pensione e che a settembre tornerà in cattedra. Non ha denunciato l’episodio e ne ha parlato solo dopo che era diventato di dominio pubblico grazie alla diffusione su Internet.

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