MILANO – Nell’anno in cui Milano è tornata la capitale d’Italia del calcio, con l’appassionante duello al vertice tra Inter e Milan, le sue protagoniste studiano le mosse per restarlo a lungo. I nerazzurri sentono profumo di scudetto. Mercoledì a San Siro arriva il Sassuolo per il recupero e Antonio Conte vuole rifilare un’altra mazzata alle speranze di rimonta delle inseguitrici, rossoneri in primis.
I numeri, del resto, sono tutti dalla parte di Lukaku e compagni: in caso di vittoria, basterebbero solo più 16 punti, ovvero cinque vittorie e un pareggio, per cucirsi lo scudetto sul petto. Finché la matematica lo permette, tutto è possibile e del resto il calcio ci ha regalato colpi di scena imprevedibili. Ma a questo punto sembra davvero difficile che l’Inter, libera peraltro da impegni su altri fronti, possa mancare l’obiettivo. Anche perché, oltre al valore tecnico della squadra, a spingere i nerazzurri c’è una motivazione non da poco: la voglia di Antonio Conte di interrompere la tirannia della ‘sua’ Juventus, peraltro avviata proprio dal salentino sulla panchina bianconera.
Gli obiettivi
Il trionfo in campionato, inoltre, potrebbe spazzare via le nubi che aleggiano sulla permanenza del tecnico a Milano. Se la situazione societaria e gli annessi dubbi sugli investimenti rischia di spingere il tecnico a cambiare aria, regalare al popolo nerazzurro una gioia che manca dal 2010 al suo secondo anno di gestione può essere l’elisir di ‘lunga vita’ del matrimonio tra club e allenatore. Senza contare la sfida ancora aperta in Europa, dove il prossimo anno si proverà a cancellare il bruciante flop dell’eliminazione ai gironi di Champions incassato a metà stagione.
Insomma, gli ingredienti per evitare il divorzio e, anzi, alzare l’asticella ci sono tutti. Conte è legato all’Inter da un contratto fino al 2022 e il tema rinnovo, finora non affrontato in termini concreti, potrebbe presto entrare nell’agenda dei dirigenti. Ovvio che il tecnico, anche con lo scudetto in bacheca, oltre a un ritocco dell’ingaggio chiederà rinforzi: in primis, nel reparto offensivo. L’incontro tra le parti, con tutta probabilità, avverrà a bocce ferme, a sipario calato sul campionato. E sempre in tema di rinnovi, in casa Milan si va ormai verso la fumata bianca nella trattativa per trattenere Zlatan Ibrahimovic. Nell’ultimo periodo, del resto, l’attaccante ha lanciato più di un segnale positivo riguardo l’idea di fermarsi in rossonero ancora un anno.
Ibra verso il rinnovo
Per il ruolo avuto tra campo e spogliatoio, Ibra ha rappresentato una delle armi in più per il Diavolo assoluto protagonista per buona parte della stagione. Il giocatore continua a incitare lo spogliatoio e a credere che lo scudetto sia ancora possibile. Ma salvo clamorosi colpi di scena, il vero obiettivo del Milan apparso più volte in debito di energie in questo 2021 – dall’ultima gara con la Sampdoria è arrivata l’ennesima conferma – è diventata la difesa della zona Champions. E il ritorno nell’Europa che conta è il trampolino che spingerà la proprietà a investire per proseguire il percorso di crescita avviato da Stefano Pioli.
Dopo la conferma di Ibra, desideroso di tornare a saggiare il palcoscenico della Champions con il Milan, il lavoro di Maldini e Massara entrerà nel vivo con i rinnovi degli altri big – Donnarumma e Romagnoli i casi più spinosi – e la ricerca dei volti nuovi per la prossima stagione. Per l’attacco in cima alla lista c’è sempre il 21enne Vlahovic della Fiorentina, profilo ideale per il Diavolo giovane e affamato da cui Pioli ha saputo trarre il meglio. Anche se la pretendenti per il serbo non mancano di certo.
(LaPresse/di Attilio Celeghini)