CASERTA (r.d.r) – E’ partito in sordina il tesseramento 2022 del Partito Democratico. Ad annunciarlo è il tutt’ora segretario provinciale Dem, Emiddio Cimmino, che si sente già un ‘ex’. A Cronache racconta delle difficoltà e delle sfide che il Pd ha di fronte nell’immediatissimo futuro, e lo fa, più che con l’ottimismo che si addice ai politici, con un realismo tanto semplice quanto brutale. Prima di Natale era stata l’ex deputata Camilla Sgambato a tentare di dare un ‘drizzone’ al partito convocando l’assemblea del partito per la nomina del collegio dei Garanti. Nomina che sarebbe dovuta servire a ‘punire’ con l’espulsione dal partito i dem che avevano sostenuto Magliocca alle provinciali (su tutti i sindaci di San Nicola la Strada, Vito Marotta, e Casapesenna, Marcello De Rosa. Assemblea saltata, tesseramento fermo ma ripartito dopo i travagli quirinalizi. “I vertici attuali del Pd, me compreso, hanno già superato i tempi del mandato e il congresso è la strada obbligata da seguire”
A cosa è stato dovuta questa fase di sbandamento e di silenzio da parte dei vertici Dem?
“Più che dalle questioni locali dalle vicende nazionali, soprattutto l’elezione del Presidente della Repubblica che ha paralizzato per dieci giorni gli scenari in un periodo, quello di emergenza pandemica, già complesso”.
In che tempi crede che il Pd possa dotarsi dei nuovi vertici?
“Ora bisogna darsi da fare. Il tesseramento è, di fatto, già cominciato e credo che entro la primavera il partito sia in grado di tornare a lavorare in maniera ordinaria”.
Nel mezzo c’è il rinnovo degli enti strumentali, previsto proprio per il mese prossimo. Dopo le provinciali è cominciata un’offensiva da parte dei moderati che rivendicano la guida degli enti…
“In verità non so se c’è una offensiva. Credo piuttosto che i moderati si siano spostati con la destra”.
In che senso segretario?
“Quello che è successo alle provinciali è abbastanza chiaro. Sono i moderati ad essersi spostati verso Magliocca, non Magliocca a venire a ‘sinistra’. La storia e la visione politica del presidente Magliocca, che io rispetto, è chiara e non credo che sia conciliabile con questo lato del campo”.
Si racconta che in questi giorni, però, c’è un tentativo di riannodare i fili del dialogo con gli esponenti moderati, proprio per la partita degli enti.
“Sbaglia chi vuole lasciare intendere che il rinnovo degli Enti è un problema dei ‘partiti’. Io ho fatto il sindaco e gli amministratori, in queste vicende, devono tenere conto, più che dell’opinione del partito di riferimento, delle esigenze delle comunità. Parliamo di amministratori che hanno delle responsabilità verso territori e cittadini e, in questo senso la trattativa politica diventa più complessa”.
Quindi la strategia sarà quella di tentare un dialogo da ‘amministratori’?
“Al momento stiamo lavorando per una convergenza”.
Una convergenza sulle ‘competenze’ per una scelta comune?
“Certamente. E l’obiettivo deve essere quello di fare scelte amministrative di ‘area’. Se siamo dalla stessa parte non sarà difficile trovare nomi condivisi da politica e amministratori”.