TEHERAN – “Tutte le preparazioni necessarie sono state fatte in modo che le donne, inizialmente solo per le partite internazionali, possano entrare negli stadi di calcio” in Iran. Così il Governo del presidente Hassan Rohani che già in passato si era detto disponibili ad un’apertura sull’argomento tramite una nota ha comunicato che il divieto agli stadi per le donne è stato eliminato. Il presidente, pressato anche dalla Fifa è riuscito ad avere la meglio sui religiosi più conservatori e ha deciso di agire. Ciò dopo che a marzo fa la tifosa Sahar Khodayari, arrestata per essere entrata allo stadio, si era data fuoco per protesta. Dunque dal 10 ottobre in occasione della partita dell’Iran contro la Cambogia, valida per le qualificazioni mondiali anche le donne potranno accedere agli impianti sportivi. Il Governo ha fatto sapere che gli stadi sono stati modificati per l’occasione: sono stati aggiunti entrate, spazi e bagni per sole donne. Oltre a queste modifiche verranno dispiegate molte forze di polizia per evitare eventuali incidenti.
La tragedia
Tutto ciò è stato possibile anche grazie alla protesta di Sahar Khodayari, la donna che il 12 marzo era stata arrestata dalla polizia religiosa degli ayatollah. La donna soprannominata “la ragazza in blu” per via di un lungo abito e di una parrucca del colore della sua squadra del cuore per mimetizzarsi tra gli altri presenti allo stadio è stata poi trattenuta per tre giorni in prigione. Dopo il suo rilascio la donna è tornata a recuperare il suo cellulare che era ancora sotto sequestro e lì, ha saputo che rischiava ancora di tornare in carcere . Dunque non ci ha visto più e ha deciso di protestare dandosi fuoco. Trasportata d’urgenza in ospedale è morta poco dopo per le ferite riportate. Il caso ha sollevato una forte polemica in merito sia sui social che nel Paese tanto che molte stelle del calcio iraniano si sono schierati contro il divieto allo stadio e a protestare boicottando gli eventi.
Umberto Caiazzo
Iran, dal 10 ottobre anche le donne potranno entrare allo stadio
Lo ha annunciato in una nota il ministro dello Sport della Repubblica islamica, Masoud Soltanifar