Iran, la figlia del generale Suleimani minaccia Trump: “Sei un pazzo, l’America vedrà la morte di propri figli”. Di Maio: “La violenza non è la soluzione”

Il mondo teme un secondo conflitto nel Golfo. La Germania: “Le parole di Trump non aiutano”. Putin: “L'uccisione del generale aggrava la situazione”. “Di Maio: “La violenza non è la soluzione”.

Coffins of Gen. Qassem Soleimani and others who were killed in Iraq by a U.S. drone strike, are carried on a truck surrounded by mourners during a funeral procession, at the Enqelab-e-Eslami (Islamic Revolution) square in Tehran, Iran, Monday, Jan. 6, 2020. The processions mark the first time Iran honored a single man with a multi-city ceremony. Not even Ayatollah Ruhollah Khomeini, who founded the Islamic Republic, received such a processional with his death in 1989. Soleimani on Monday will lie in state at Tehran's famed Musalla mosque as the revolutionary leader did before him. (AP Photo/Ebrahim Noroozi)

TEHERAN – “Verranno giorni bui per Stati Uniti e Israele. Pazzo Trump, non pensare che tutto sia finito con il martirio di mio padre”: sono queste le parole di Zeinab Soleoimani, figlia del generale Qassem Soleimani, ucciso in un raid aereo compiuto dall’America. Vere e proprie minacce al capo della Casa Bianca Donald Trump e con esso gli stati Uniti. “Gli americani vedranno la morte dei propri figli” ha dichiarato la donna in lutto, descrivendo Trump come un giocatore d’azzardo e invocando la necessità di una rapida vendetta contro gli Stati Uniti. Per strada, a Teheran, centinaia di migliaia di persone sono scese per i funerali del generale.

Lo scenario internazionale, la Germania: “Le minacce di Trump non sono d’aiuto”. L’Onu: “Il mondo non può permettersi un’altra guerra nel Golfo Persico”

Mentre le posizioni di Teheran e Washington non fanno che inasprirsi il mondo guarda con preoccupazione all’escalation bellicosa. “Le minacce di Trump non sono di grande aiuto” è la posizione di Berlino, espressa dal ministro degli Esteri Heiko Maas. Le nazioni dell’Unione si dimostrano preoccupate, poi, per l’annuncio dell’Iran per l’uscita dall’accordo sul nucleare del 2015. “Chiediamo di ritirare tutte le misure che non sono in linea con l’accordo” hanno dichiarato congiuntamente Angela Merkel, Pmmanuel Macron e il premier britannico Boris Jhonson. Anche Vladimir Putin ha detto la sua, dichiarando che l’uccisione del generale “aggrava la situazione”. “Il mondo – sono le parole di Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu – non può permettersi un’altra guerra nel Golfo Persico”.

L’Italia ripudia la guerra, Di Maio: “La violenza non è la soluzione”

E’ un appello alla calma quello che lancia il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio. “I nostri padri costituenti – ha dichiarato il pentastellato – ce lo hanno insegnato. L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione dei conflitti. Chi crede che la strada sia la violenza è fermo al passato”. Si dimostra preoccupata Emma Bonino: “L’uccisione di Soleimani porterà ritorsioni. L’Unione Europea non è in grado di far fronte alle conseguenze, ma teniamocela stretta”.

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