Iran-Usa, Trump frena l’escalation: “Sanzioni, non nuovi attacchi”

(Photo by JIM WATSON / AFP)

WASHINGTON Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, frena l’escalation militare in Iran. Dopo gli attacchi alla base americana in Iraq, l’inquilino della Casa Bianca annuncia nuove sanzioni, ma dice che non userà la forza militare in assenza di nuovi attacchi. E minimizza i danni dell’attacco iraniano: “Nessun americano è stato ferito. Ci sono stati solo lievi danni alle basi militari. Le nuove sanzioni saranno immediatamente imposte contro l’Iran e resteranno in vigore finché non cambierà il suo comportamento. Per troppo tempo le nazioni hanno tollerato le azioni destabilizzanti Medio Oriente. Questi giorni sono finiti”, ha concluso.

L’attacco

Nella notte scorsa la promessa mantenuta: lanciati missili contro basi Usa in Iraq, 80 morti, secondo i dati di Teheran. Si aspettava la risposta alla morte del generale Qasem Soleimani e non si è fatta attendere, dando così il via all’escalation di morti tra Stati Uniti e Iran. Nelle due basi anche militari italiani, rifugiatisi nei bunker e rimasti illesi.

Partita la rappresaglia

Se ‘ogni promessa è debito’, Teheran non ha voluto venir meno a quanto mandato a  dire alla Casa Bianca. Ovvero che la risposta all’uccisione del leader Qassim Soleimani non si sarebbe fatta attendere. E questa notte, in due ondate, sono partiti i missili balistici contro  le due basi in Iraq che ospitano  soldati americani, per la precisione quella di di al-Asad, ad Ovest e di Erbil, nel Nord del Paese

La smentita

Mostra cautela Teheran. Dopo l’attacco alle due basi di al-Asad, e di Erbil che, seconbo fonti irachene avrebbero causato avrebbero causato oltre 80 morti di “terroristi americani”, ha sottolineato che “se non ci saranno ulteriori interventi di Washington, potrebbe esser stata completata” la vendetta contro l’America. Subito giunge la smentita dal leader spirituale supremo, Ali Khamenei, che alla nazione ha detto: “L’Iran ha dato uno schiaffo agli Stati Uniti ma non è ancora abbastanza”. Poi la risposta di Trump. Forse l’escalation è già finita con le parti che possono rivendicare una vittoria a testa.

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