ROMA – L’Islanda è entrata nella storia diventando il primo Paese europeo ad eleggere un Parlamento a maggioranza femminile. Il 52% dei seggi (33 su 63) dell’Althingi (il Parlamento monocamerale dell’isola) sono stati ottenuti da donne. Nessun altro Stato del vecchio continente aveva raggiunto questo traguardo. Solo la Svezia ci si è avvicinata con il 47% di donne elette al Riksdag.
L’esito del voto, che ha confermato la maggioranza per i tre partiti al governo (partito dell’Indipendenza, partito progressista e Verdi), ha convalidato la reputazione del Paese come leader nell’uguaglianza di genere. L’Islanda è stata infatti classificata come la nazione più egualitaria al mondo per il 12° anno consecutivo in un rapporto del World Economic Forum pubblicato a marzo. È stata il primo Paese al mondo ad eleggere un presidente donna nel 1980 e la sua prima legge sulla parità di retribuzione risale al lontano 1961.
Il risultato del voto è notevole visto che nel Paese non è prevista una quota rosa di rappresentanza femminile in Parlamento, anche se alcuni partiti richiedono un numero minimo di candidate. E la maggioranza femminile è arrivata comunque, nonostante sia stato deludente il risultato dei partiti di sinistra, che sono quelli che hanno tra le loro fila il maggior numero di candidate.
La professoressa di scienze politiche all’Università dell’Islanda Silja Bara Omarsdottir ha spiegato che le quote di genere attuate dai partiti di sinistra nell’ultimo decennio sono riuscite a creare una nuova normalità in tutto lo spettro politico islandese. “Non è più accettabile ignorare l’uguaglianza di genere quando si selezionano i candidati”, ha affermato.
Tra le nuove parlamentari c’è anche la 21enne studentessa di legge Lenya Run Karim, figlia di immigrati curdi, che proviene dal Partito Pirata anti-establishment. “Voglio migliorare il trattamento in Islanda dei rifugiati e dei richiedenti asilo”, ha detto ad Associated Press, promettendo di parlare a favore dei giovani in Parlamento. “Le nostre idee hanno bisogno di essere ascoltate di più”, ha aggiunto.
I sondaggi avevano previsto una vittoria per i partiti di sinistra, ma ad avere la maggioranza dei voti è stato il Partito dell’Indipendenza di centrodestra, che ha conquistato 16 seggi, sette dei quali andranno a donne. Il Partito progressista di centro ha ottenuto 13 seggi, cinque in più della scorsa tornata elettorale. I due partiti erano al governo con i Verdi della premier Katrin Jakobsdottir. Le tre forze politiche hanno di nuovo la maggioranza dei seggi ma non hanno ancora annunciato se lavoreranno insieme per un altro mandato. Ipotesi molto probabile visto il forte sostegno degli elettori.
LaPresse