DAMASCO – L’esercito israeliano ha attaccato diversi obiettivi militari iraniani in Siria. La rivalità tra i due paesi si fa così ufficiale, con Gerusalemme che intima alle autorità siriane di non vendicarsi.
Israele ha riferito di avere attaccato una decina di obiettivi iraniani, tra cui un deposito di armi all’aeroporto internazionale di Damasco, un sito dell’intelligence e un campo di addestramento iraniano nel sud della Siria.
Israele, bombe in Siria contro l’Iran
Le bombe hanno colpito soprattutto le forze al Quds, unità di élite delle Guardie rivoluzionarie iraniane, obiettivo primario per Israele. Nell’attacco, diversi soldati siriani sono rimasti uccisi. La dichiarazione fatta alla Siria di non rispondere con alcuna azione, arriva ore dopo il bombardamento aereo diurno effettuato nei pressi dell’aeroporto internazionale di Damasco. Tuttavia, Israele ha detto che durante l’attacco la Siria ha lanciato decine di missili terra-aria, “nonostante il chiaro monito di evitare questo tipo di azione“. In risposta, l’esercito israeliano ha colpito diverse batterie di difesa aerea appartenenti alla Siria del presidente Bashar al Assad.
Si tratta dell’ennesima operazione militare finalizzata a limitare l’influenza e la presenza dell’Iran in Siria, che Gerusalemme considera una minaccia alla propria sicurezza nazionale.
Netanyahu: “La nostra politica mira a danneggiare l’Iran in Siria”
“Abbiamo la costante politica di danneggiare l’arroccamento dell’Iran in Siria e di colpire chiunque provi a danneggiarci. Una politica che non cambia, sia se sono in Israele o in visita storica al Ciad“. Lo aveva detto ieri il premier Benyamin Netanyahu. Parole che, alla luce dei fatti odierni, anticipavano, seppure indirettamente, l’attacco israeliano di oggi vicino Damasco.