MILANO – Meglio lo shopping tradizionale, quello, per carpirsi, fatto di ‘visite’ a negozi sparsi per le città, o quello direttamente da casa, senza alzarsi dal divano grazie ad Internet? Un tipo di acquisto, quest’ultimo, che ha preso piede anche nel nostro Paese in maniera importante, che appare molto più comodo e meno impegnativo. Sui siti appositi si trova ogni ‘oggetto dei desideri’, con prezzi vantaggiosi e spedizioni a domicilio. E con tempi ridotti: massimo 4, 5 giorni. Insomma una vera convenienza per chi non è troppo propenso ad uscire di casa. E, dai dati Istat gli italiani sembrerebbero alquanto ‘fraccomodi’.
I dati di luglio 2018
Nel mese di luglio le vendite al dettaglio diminuiscono dello 0,1% in valore rispetto a giugno (-0,2% in volume) mentre si riducono dello 0,6% rispetto a luglio 2017 (-1,8% in volume). Lo rileva l’Istat spiegando che la lieve riduzione mensile “è dovuta al calo delle vendite dei beni non alimentari (rispettivamente -0,3% in valore e -0,4% in volume); mentre sono in leggera crescita quelle di beni alimentari (+0,2% in valore e +0,1% in volume)”. Su base annua le vendite di beni non alimentari registrano un calo dell’1% in valore e dell’1,5% in volume.
Bene il commercio online
Mentre il commercio tradizionale arranca cresce in modo sostenuto quello elettronico, ovvero via Internet. Per questo tipo di vendite – si legge nel comunicato Istat – a luglio 2018 si registra un +13,6% su luglio 2017 mentre il commercio tradizionale segna un -0,6% complessivo delle vendite in valore e un -1,8% in volume. A livello tendenziale il valore delle vendite al dettaglio registra un lieve calo per la grande distribuzione (-0,1%) e una diminuzione più consistente per le imprese operanti su piccole superfici ( 1,5%). In sostenuta crescita, invece, il commercio elettronico (+13,6%).