Istat: nel 2020 crollo degli arrivi in agriturismi, numero più basso da 2010

Nel 2020 gli arrivi nelle strutture agrituristiche sono stati 2,2 milioni (-41,3% rispetto al 2019), il numero più basso dal 2010

© Mauro Martignoni/LaPresse

TORINO – Nel 2020 gli arrivi nelle strutture agrituristiche sono stati 2,2 milioni (-41,3% rispetto al 2019), il numero più basso dal 2010. La composizione degli ospiti rispetto alla nazionalità vede la prevalenza degli italiani con 1,5 milioni (poco meno di 2 milioni l’anno precedente) mentre gli stranieri sono poco più di 669mila (meno di 1,8 milioni nel 2019). La riduzione riguarda tutte le ripartizioni geografiche, si va dal -49,3% delle Isole al -29,3% del Sud. Lo rileva l’Istat specificando che come l’anno precedente anche nel 2020, benché con volumi molto più bassi, il 72% degli agrituristi ha scelto le strutture del Centro e del Nord-est e, in particolare, della Toscana (27%) e della provincia autonoma di Bolzano (15%). Rispetto al 2019, in queste due aree geografiche gli ospiti diminuiscono di poco meno del 50%, valore superiore alla media nazionale. Il rapporto tra italiani e stranieri, che nel 2019 era di 11 a 10, è 23 a 10 nel 2020. In Basilicata, Molise, Abruzzo e Lazio è maggiore di 10 a 1. Le presenze sono state 9,2 milioni (-34,4% rispetto al 2019), valore simile a quello del 2010. Il 61% delle presenze è dato da agrituristi italiani che superano quindi gli stranieri. La durata della permanenza media (numero di notte trascorse) è pari a 3,7 per gli italiani e a 5,3 per gli stranieri.

(LaPresse)

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