MILANO – La produzione industriale in Italia scende dell’1,4% a luglio 2022 su base annua. Lo afferma l’Istat nel suo bollettino dedicato, in cui invece l’Istituto di Statistica nazionale rileva un lieve aumento congiunturale pari allo 0,4% rispetto a giugno 2022. Sempre su base mensile, specifica però l’Istat, tutti i principali settori di attività risultano in calo, ad esclusione di quello dei beni strumentali. Su base annua, il calo è invece dovuto soprattutto al dato dei beni intermedi (-4,4%).
Ampliando lo sguardo al contesto globale, “il quadro internazionale resta caratterizzato da elevati livelli di inflazione e di incertezza legati alla crisi geopolitica e al conseguente aumento dei prezzi dei prodotti energetici”, scrive invece l’Istat nella sua nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
Relativo alla situazione di agosto 2022, l’allarme dell’Istat per l’economia nostrana è quello per cui “le prospettive per i prossimi mesi mostrano un possibile ridimensionamento dei ritmi produttivi”. Cali delle produzione industriale a luglio su base annua sono del resto stati registrati anche in Francia (-0,2%) e Germania (-1,1%).
E i toni foschi dell’Istat sono condivisi anche dalle associazioni dei consumatori. L’Unc descrive “preoccupante” la situazione della produzione industriale del paese, leggendo anche il lieve rimbalzo di luglio come “non in grado di compensare le flessioni precedenti”. Per il Codacons, invece, “l’industria italiana risente dell’effetto inflazione e del caro-energia”, elemento che dovrebbe portare il Governo ad agire, varando urgentemente “misure in grado di calmierare i prezzi al dettaglio e portare ad una riduzione delle tariffe di luce e gas” al fine di “salvare industria, famiglie e imprese”.
LaPresse