Confindustria, porte chiuse alla politica: gli imprenditori applaudono Bergoglio

Una scelta precisa quella del presidente Carlo Bonomi che un anno fa tendeva la mano a Mario Draghi per il famoso 'patto sociale'.

AP Photo/Andrew Medichini

ROMA – “Se non basta neanche questo…”. In fila davanti al colonnato di piazza San Pietro, in attesa dei controlli ridacchiano gli imprenditori italiani, tra un commento sulle elezioni e uno sul caro gas. Qualcuno è curioso, qualcuno è emozionato. Di certo è diversa l’aria in questa mattina di metà settembre in cui, dopo anni di confronto con premier e ministri, viale dell’Astronomia ‘trasloca’ in aula Nervi, all’ombra del Cupolone, per una prima assoluta, l’assemblea in udienza dal Papa. Una scelta precisa quella del presidente Carlo Bonomi che un anno fa tendeva la mano a Mario Draghi per il famoso ‘patto sociale’. Dodici mesi dopo si ritrova post pandemia e nel pieno di una guerra che è anche economica, con Draghi pronto a salutare palazzo Chigi e a ridosso di elezioni difficilissime, mentre le scelte necessarie, dalla lotta al caro energia alla prossima legge di bilancio, si fanno sempre più impellenti. In questo scenario di confusione la scelta è di chiudere le porte alla querelle politica e chiamarsi fuori dal campo di battaglia: “i nostri cuori e le nostre menti hanno un intimo bisogno di “parole alte”, di valori e di una visione che sappia guardare – insieme – lontano e in profondità”, dice Bonomi al Papa, dopo aver rivendicato, nel suo discorso annuale, che l’associazione è “autonoma, agovernativa e apartitica”.

Gli imprenditori annuiscono, in molti tirano su lo smarphone per riprendere il Pontefice che entra con passo malfermo reggendosi con il bastone, qualcuno azzarda un selfie mettendosi di spalle. Se per Bonomi che parla di ‘lavoro degno’ gli applausi sono tanti, per Francesco forse sono ancora di più. Bergoglio entusiasma la platea che lo ascolta in assoluto silenzio, parlando in modo accorato del ruolo dell’imprenditore che crea lavoro, che è lui per primo un lavoratore – ma “crescendo, diventando grandi, la vita trascorre in uffici, riunioni, viaggi, convegni, e non si frequentano più le officine e le fabbriche, si dimentica l’odore del lavoro” e qui “inizia il declino”. Cita Olivetti sulla forbice tra gli stipendi più alti e più bassi, parla dell’importanza dei giovani, chiede attenzion per le donne madri, ricorda la scomparsa di Alberto Balocco, incoraggia la platea “a sentire l’urgenza del nostro tempo, ad essere protagonisti di questo cambiamento d’epoca”. Oltre cinquemila gli imprenditori presenti, molti con consorti e figli. Quando Francesco impartisce la benedizione ai presenti, sono tanti gli occhi lucidi: e quando monta, aiutato, sulla sedia a rotelle per percorrere i corridoi dell’aula Nervi quasi tutti si concentrano vicino alle transenne, con il Pontefice che non risparmia saluti e strette di mano soprattutto ai bambini.

LaPresse

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