ROMA – “Da metà giugno tutta l’Italia potrebbe essere colorata di bianco. È uno scenario che indubbiamente volge al bello. Però la pandemia per definizione è globale e la sicurezza viene raggiunta solo se riguarda tutti, come hanno ribadito i capi di Stato al recente Health Global Summit”. Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. A suo avviso, “siamo in una fase di transizione. Grazie all’aumento della copertura vaccinale il virus circola meno nonostante l’allentamento delle misure non farmacologiche, come si dice tecnicamente. Insomma le riaperture procedono con esiti incoraggianti e ci sono molti margini per lasciare spazio in futuro ad altre attività economiche. Insisto nel ricordare prudenza e attenzione. Non siamo fuori dalla pandemia”.
“È chiaro che dopo oltre un anno di restrizioni è tanta la voglia di recuperare la normalità. Da qui a dire che è finita ce ne passa, magari psicologicamente si è portati a pensarlo. Invece dal punto di vista scientifico – sottolinea il numero uno dell’Iss – questa è una fase di cambiamento. La pandemia speriamo evolva verso l’endemia. Il Sars-CoV-2 è molto probabile che si comporterà da virus endemico. Continuerà a vivere con noi, e dobbiamo fare in modo che non faccia altri danni. Potranno emergere nuove varianti, è fondamentale intercettarle e controllarle”. Volgendo lo sguardo all’estate, poi Brusaferro chiarisce: “L’importante è che si vaccinino i giovani e questo sta per accadere grazie all’arrivo di dosi per gli adolescenti. Tutti dobbiamo apprezzare la straordinaria opportunità di immunizzarsi. Tanto maggiore sarà il numero dei vaccinati tanto più i fragili verranno protetti e il virus avrà meno spazio per riuscire allo scoperto con ceppi mutati”.
“Ora – sottolinea ancora Brusaferro – abbiamo i vaccini. L’operazione ‘lente riaperture’ ha funzionato. La curva continua a calare. Le aspettative sono buone”. Marciamo verso uno scenario totalmente bianco? “Tre regioni lo sono da domani, altre 4 sono candidate a diventarlo. È verosimile che nella seconda metà di giugno ci sarà il monocolore a giudicare dall’incidenza settimanale dei casi attualmente tra 50 e 70 per centomila abitanti quasi ovunque”, afferma Brusaferro. La riapertura delle scuole – riflette – “non la vedo come una criticità. In autunno il personale si ritroverà vaccinato e pure gli studenti. Anche quando le vaccinazioni erano più limitate e procedevano a rilento, la scuola ha retto e in autunno sarà ancor più preparata”. I focolai, infatti, nascono “principalmente in ambito familiare e dai contatti stretti”.
(LaPresse)