Italia: progetto CNR contro le specie invasive

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Specie aliene
Specie aliene

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha lanciato il progetto USEit, un’ambiziosa iniziativa nazionale per affrontare il problema crescente delle specie aliene invasive. Queste invasioni biologiche rappresentano una delle principali minacce alla biodiversità in Italia e nel mondo, con gravi ripercussioni non solo sugli ecosistemi ma anche sulla salute umana e sull’economia. L’obiettivo del piano sarà quello di creare una rete di competenze per migliorare la gestione di questo fenomeno.

Il nostro Paese è particolarmente vulnerabile a causa della sua posizione geografica nel Mediterraneo, un crocevia di rotte commerciali, e degli effetti del cambiamento climatico che rendono l’ambiente favorevole a nuove specie. Dal granchio blu, che ha devastato gli allevamenti di molluschi, al calabrone asiatico, un predatore letale per le api, gli esempi sono numerosi e toccano sia gli ambienti marini che quelli terrestri. Si stima che in Italia siano presenti oltre 3.000 specie non autoctone, di cui circa il 15% è considerato invasivo.

Il progetto USEit si baserà su una sinergia operativa tra diversi istituti del CNR, specializzati in ecologia marina e terrestre, come l’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (IRBIM) e l’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET). Questa collaborazione interdisciplinare sarà fondamentale per sviluppare un approccio integrato, superando la tradizionale frammentazione delle competenze. La ricerca si concentrerà su strategie di prevenzione, monitoraggio e controllo rapido.

Un aspetto innovativo del programma consisterà nel trasformare la sfida ambientale in un’opportunità di crescita sostenibile. I ricercatori esploreranno modi per utilizzare le specie invasive, creando nuove filiere economiche. Ad esempio, alcune specie vegetali come l’ailanto potranno essere usate per la produzione di biomasse energetiche, mentre specie animali come il gambero rosso della Louisiana o lo stesso granchio blu potranno essere valorizzate come risorsa alimentare, come già avviene in altre parti del mondo.

Le attività previste includeranno la creazione di una piattaforma digitale centralizzata per la raccolta e la condivisione dei dati. Verranno implementati sistemi di allerta precoce basati su modelli previsionali e intelligenza artificiale per anticipare nuove invasioni. Un ruolo cruciale sarà affidato anche alla cosiddetta “citizen science”, coinvolgendo i cittadini nella segnalazione di esemplari sospetti tramite apposite applicazioni, per rendere il monitoraggio più capillare ed efficace su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo a lungo termine di USEit non sarà solo contenere le popolazioni aliene già presenti, ma anche aumentare la resilienza degli ecosistemi italiani e fornire al governo e alle amministrazioni locali strumenti scientifici per una gestione informata. Il successo di questa iniziativa rappresenterà un modello di riferimento per affrontare una delle più complesse emergenze ecologiche del nostro tempo, proteggendo il patrimonio naturale e l’economia del Paese per le generazioni future.

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