L’Italia ha compiuto un passo decisivo nella transizione energetica con l’entrata in vigore del Decreto ministeriale 414/2023, che disciplina in modo definitivo l’autoconsumo diffuso. Il provvedimento, che recepisce la direttiva europea sulle rinnovabili (RED II), apre la strada a nuovi modelli di condivisione dell’energia, favorendo la nascita di un sistema energetico più sostenibile e decentralizzato.
Il decreto ha introdotto un meccanismo di incentivazione ventennale per l’energia rinnovabile prodotta e autoconsumata virtualmente. La tariffa varia da 60 a 120 euro per MWh, a seconda della taglia dell’impianto e del prezzo di mercato dell’energia, con premi aggiuntivi in base alla localizzazione geografica. A questo si aggiunge la restituzione di alcune componenti tariffarie decise dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e la possibilità di vendere l’energia in eccesso al Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Sono state definite tre principali configurazioni incentivabili. La prima è quella dei “Gruppi di Autoconsumatori Collettivi” (AUC), tipicamente applicata ai condomini, dove l’energia prodotta da un impianto comune viene condivisa virtualmente tra le diverse unità immobiliari.
Il secondo modello è quello delle “Comunità Energetiche Rinnovabili” (CER), veri e propri soggetti giuridici autonomi che aggregano produttori e consumatori connessi alla stessa cabina elettrica primaria. La loro creazione richiede la stesura di uno statuto e la nomina di un referente che ne curi la gestione.
Infine, è stata introdotta la figura dell'”Autoconsumatore Individuale a Distanza” (AID). Questa configurazione permette a un unico soggetto, che sia produttore e consumatore, di condividere virtualmente l’energia tra i suoi diversi punti di prelievo (POD), a condizione che siano collegati alla medesima cabina primaria.
Questi modelli offrono vantaggi significativi. Dal punto di vista economico, permettono alle imprese e ai cittadini di ridurre i costi in bolletta grazie alla produzione locale di energia pulita. A livello ambientale, contribuiscono alla decarbonizzazione e aumentano la resilienza della rete elettrica nazionale.
La complessità normativa e tecnica rende però fondamentale il supporto di partner specializzati. Aziende come Plenitude, Società Benefit del gruppo Eni, offrono un servizio completo per accompagnare le imprese in questo percorso. Il supporto spazia dalla valutazione di fattibilità e progettazione su misura fino all’installazione dell’impianto, alla gestione delle pratiche amministrative con il GSE e al monitoraggio delle prestazioni.
Un esempio concreto è il progetto realizzato per Nuova Simplast, azienda specializzata nello stampaggio di materie plastiche. L’iniziativa ha previsto la creazione di una configurazione AID con un impianto fotovoltaico da 758 kWp su un terreno industriale inutilizzato. L’energia prodotta, stimata in 860 MWh annui, viene condivisa virtualmente con cinque diverse sedi dell’azienda, garantendo accesso agli incentivi statali e generando valore per il territorio.



















