MILANO – La prima settimana ufficialmente senza Massimiliano Allegri, che si congeda dall’Allianz Stadium con la Partita del Cuore dopo aver concluso la sua avventura in bianconero con la sconfitta di Genova con la Sampdoria. Ma ancora senza il nuovo allenatore. Che a Torino non hanno fretta di trovare. La Juventus si prenderà qualche giorno prima di trarre le conclusioni e annunciare il sostituto del tecnico livornese. Un’attesa necessaria e ponderata visto che in questa settimana sono in programma le due finali europee, Chelsea-Arsenal e Tottenham-Liverpool, che in qualche modo si incrociano con i progetti futuri dei campioni d’Italia.
La Juve e l’ipotesi Sarri
Non è un mistero che quello di Maurizio Sarri sia il profilo che più attrae nelle stanze dei bottoni della Continassa. Un nome che mette d’accordo tutti, dalla coppia Nedved-Paratici passando per il presidente Andrea Agnelli, per la conoscenza del campionato italiano e per l’etichetta del bel gioco che si porta con sé. L’ex allenatore del Napoli ha vissuto una stagione travagliata, condizionata da un feeling con l’ambiente e con la società mai del tutto sbocciato, nonostante il terzo posto in campionato dietro alle irraggiungibili Manchester City e Liverpool, e la finale conquistata in Europa League.
Sarri e il Chelsea verso l’addio
L’esito della partita di Baku comunque non dovrebbe cambiare il finale di un copione già scritto. Sarri e il Chelsea si saluteranno a fine anno, con Frank Lampard in rampa di lancio per sostituirlo nel club dove è diventato grande e iniziare un nuovo progetto tecnico. Ed è qui che si inserisce la Juventus, che aspetta sorniona di poter affondare il colpo per portare a Torino l’ex nemico di tante battaglie ai tempi del Napoli. Sullo sfondo rimane anche Simone Inzaghi, ma giorno dopo giorno la sua candidatura sembra sfumare sempre più.
Klopp blindato dal Liverpool, Juve su Pochettino?
La società bianconera in ogni caso non vuole lasciare nulla di intentato. E attende per questo motivo anche la finale del Wanda Metropolitano, in modo da avere il quadro completo della situazione. Se Jurgen Klopp e il Liverpool sono una cosa sola (ed è difficile possano dirsi addio, senza dimenticare i 36 milioni nella clausola necessari per liberare il tedesco), ben diverso è il discorso attorno a Mauricio Pochettino. Che, perlomeno a parole, mostra di avere le idee confuse. Nell’immediato post partita dopo l’impresa con l’Ajax il manager argentino aveva espresso dubbi sulla sua permanenza a Londra, a prescindere dall’eventuale vittoria della Champions, senza un reale progetto per il futuro.
La svolta potrebbe arrivare dopo le finali europee
Nei giorni scorsi invece c’è stato un netto dietrofront, con tanto di dichiarazione d’amore alla società inglese. Nel corso del Media Day invece Pochettino ha di nuovo aperto a un possibile addio. “Non sono più importante della Champions League o della possibilità di vincere un trofeo – ha evidenziato in conferenza stampa – Certe voci sul futuro è normale che ci siano, come è normale che mi facciate domande su questo. Ma la concentrazione è sulla finale, sono concentrato al 200% sulla squadra e sul Tottenham”. Almeno fino a sabato sera.
(LaPresse/di Alberto Zanello)