Riad (Arabia Saudita), 14 ott. (LaPresse/AFP) – Dopo la scomparsa del giornalista Jamal Khashoggi e la minaccia di sanzioni internazionali contro l’Arabia Saudita, la borsa di Riad ha accusato il peggior crollo degli ultimi anni (perdite fino al 7%). Il regno ha reagito avvertendo che prenderà provvedimenti contro eventuali misure punitive. Dai big della tecnologia ai giganti dei media, sono molte le compagnie occidentali si stanno allontanando dallo Stato del Golfo. Tra questi anche molti dei partner e degli ospiti attesi per la Future Investment Initiative. Nota come la ‘Davos del deserto’, il summit economico in programma dal 23 al 25 ottobre. La Bbc ha rivelato che Regno Unito e Usa stanno pensando di boicottare l’appuntamento. Citando fonti diplomatiche, l’emittente britannica ha ipotizzato il forfait del segretario al Tesoro statunitense, Steve Mnuchin, e del Segretario al Commercio britannico, Liam Fox.
dunque
Il clima diventato di colpo ostile rischia di mettere in pericolo la tanto attesa riforma economica del principe ereditario Mohammed bin Salman. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sabato ha minacciato “punizioni severe” per lo storico alleato se Khashoggi, notoriamente critico confronti del regime saudita, è stato davvero ucciso nella sua missione diplomatica a Istanbul. Riad ha negato ogni coinvolgimento e respinto le ipotesi di sanzioni. “Il regno afferma il suo totale rifiuto di qualsiasi tentativo di indebolirlo attraverso minacce di imporre sanzioni economiche o con l’uso di pressioni politiche”, ha detto una fonte ufficiale, citata dall’agenzia di stampa statale Spa. Riad ha promesso che risponderà “a qualsiasi azione con una più grande”, sottolineando che la superpotenza petrolifera “svolge un ruolo efficace e vitale nell’economia mondiale”.