NAPOLI – Paura nel quartiere Scampia. Un commando ‘intercettato’ da un passante in via Labriola. Una donna va a prendere la figlia in palestra. Abita poco più avanti. Ore 19 e 30. Sono in auto e stanno tornando a casa, quando imboccano via Labriola, sgranano gli occhi. All’angolo notano subito tre uomini su uno scooter fermo. Sembra che aspettino qualcuno. Ma quello più basso impugna una pistola. Ce l’ha dritta lungo il corpo, verso il basso.
Quando la macchina si avvicina di qualche metro, l’uomo solleva il braccio e punta l’arma contro l’utilitaria. Impietrita la donna prosegue la marcia, senza rallentare. Ha il cuore a mille. Appena rientra a casa, chiede aiuto alla polizia. Arrivano le pattuglie della squadra mobile e del commissariato Scampia. Non c’è un secondo da perdere. Si precipitano in via Labriola. Del commando in moto nessuna traccia.
Effettuano il sopralluogo e requisiscono le immagini delle telecamere di sorveglianza in quel tratto di via Labriola.
Gli investigatori sospettano che i tre attendessero qualcuno. Che fosse tutto pronto per un agguato. La pistola contro la donna? Probabilmente per intimorirla e allontanarla il più in fretta possibile.
Gli inquirenti hanno esaminato la ‘mappa’ di Scampia, per trovare una pista per le indagini.
Via Labriola è il regno della Vanella Grassi, che ha la base operativa al Lotto G. Al momento non escludono nulla. Gli scenari. Qui ci sono forti tensioni tra i clan per il controllo delle piazze di spaccio. Da settimane. Le forze dell’ordine registrano una escalation di raid e aggressioni in strada: indica che gli equilibri siano saltati. E può succedere di tutto.
Poche ore fa hanno ferito con un colpo di pistola il figlio di Giovanni Raia. Il ventenne incensurato ha spiegato che era davanti alla chiesa in via Monte Rosa tra decine di ragazzi. Ha avvertito un forte bruciore al costato sinistro. Solo dopo ha capito che fosse stato ferito. Ed è stato accompagnato da due uomini in ospedale.
C’è pure l’ipotesi che abbiano sparato tra la folla, per scatenare il panico. Una sorta di ‘stesa’ finita male. Ma questa è la pista meno accreditata. Il padre è ritenuto ai vertici dell’omonimo gruppo. Questo induce gli investigatori ad allargare il campo delle verifiche. Oggi i Raia sono considerati dalla Procura una paranza autonoma. Giovanni Raia è stato scarcerato ad aprile. Gli inquirenti sospettano che sia un messaggio al padre.
Non solo. Proprio in via Labriola nell’ultimo periodo è successo di tutto. Qui sono scattate almeno tre operazioni di polizia e carabinieri per bloccare Gaetano Angrisano: è irreperibile da oltre un anno.
Nell’ultimo blitz gli agenti della squadra mobile sono saliti all’ultimo piano di una palazzina: erano certi di trovarlo qui. Hanno solo udito dei passi sul solaio. Per gli inquirenti è un fantasma dall’estate 2022. Gli devono notificare un vecchio ordine di carcerazione.