“C’è un’altra cosa che dovremmo provare a mettere in evidenza: una idea del modello di sviluppo del Paese perversa e sbagliata. Perché nel nostro Paese c’è una fascia di imprese povere che stanno sul margine cui ci si può rivolgere o proponendo la crescita, sgravi fiscali per la crescita dimensionale, per l’internazionalizzazione, per gli investimenti o fare la scelta di questo governo, dicendo in pratica di fare un po’ di nero e di contenere i salari”. Così Andrea Orlando intervenendo nel corso della direzione Pd.
“È stata fatta questa scelta anche con l’introduzione dei voucher che flessibilizza ulteriormente il mercato del lavoro. C’è una idea di paese che gioca in serie B e si rivolge alle imprese in difficoltà dicendo ‘continuate come avete fatto fino ad oggi’ invece di aiutarle a crescere, ad investire, a costruire elementi di innovazione. Sia il reddito di cittadinanza sia il salario minimo sono, in questo contesto, misure che dovremmo proporre come misure di politica industriale, ovvero misure che propongono un altro modello”, ha aggiunto.
“Il rdc ha messo in discussione in molte realtà l’utilizzo del nero. Il salario minimo mette in discussione questo modello. Non dobbiamo proporle solo come misure di equità ma come misure che indichino un’altra idea di crescita e di sviluppo del Paese. Dove la competizione non la fai con la compressione del costo del lavoro ma seguendo un’altra strada. Penso che sia molto importante, quindi, che ci chiariamo bene su quali basi diciamo no a questa manovra.
Penso che non sia una discussione di rito perché siamo chiamati per la prima volta a dare un giudizio compiuto sulla strategia di questo governo”, ha aggiunto Orlando.
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