Per attaccare gli servirà il sì del Congresso. La Camera ha limitato i poteri di guerra di Donald Trump. Lui, come ha raccontato durante un comizio dopo i missili dell’Iran, era pronto a rispondere, ma poi “non siamo andati”, ha chiarito.
I freni imposti al presidente, proposti dai Dem, hanno avuto il sostegno anche di tre repubblica: di sostsanza, in realtà, c’è poco. E’ una misura simoblica che adesso dovrà trovare, elemento difficile, pure il lascia passare dal Senato.
Dalla Casa Bianca fanno sapere che la mossa dell’opposizione appare ridicola: “Trump ha diritto e il dovere di difendere il paese e i suoi cittadini” dice il portavoce Hogan Gidley”.
Il tycoon non mostra segnali debolezza: fa la voce grossa. Per ora non agisce, ma gonfia il petto e gasa i suoi: “Quando mi hanno detto dei 16 missili” lanciati dagli iraniani, dopo la morte di Suleimani, contro le basi in Iraq “eravamo pronti ad andare. Ho chiesto quanti morti e feriti c’erano, mi è stato detto nessuno e non siamo andati. Non che io volessi andare – ha aggunto il presidente -. Le nostre forze armate sono le più potenti al mondo. Chi ci minaccia lo fa a suo rischio”