La Meloni e il vescovo Spinillofanno scudo a don Patriciello

Giorgia Meloni e Don Patriciello

NAPOLI – Lo sfottò di Vincenzo De Luca ai danni di don Maurizio Patriciello ha causato decine di prese di posizione a favore del sacerdote aticamorra, a cominciare da quella della premier. “Pippo Baudo dell’area nord di Napoli’. Così, deridendolo, il presidente della Regione Campania definisce Don Maurizio Patriciello, un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo” scrive sui social Giorgia Meloni, commentando le dichiarazioni del governatore che ieri ha ironizzato sui vip scelti da lei “per promuovere il premierato”, tra cui il sacerdote. Così facendo, aggiunge la presidente del Consiglio, De Luca “dà un segnale spaventoso”.

Il vescovo Angelo Spinillo e la Diocesi di Aversa (nella quale rientra Caivano) dichiarano piena vicinanza a don Maurizio e, si legge in una nota, “contestano la gravità del giudizio e delle parole espresse nei confronti della sua persona dal presidente della Regione Campania”. Le parole di De Luca “hanno generato notevole sconcerto. Se da esse, infatti, emerge la determinata volontà di polemizzare con altre presenze istituzionali o con altre formazioni politicamente considerate avversarie, non si comprende il senso del giudizio sulla persona e sull’azione pastorale di un sacerdote nell’ordinario contesto della Parrocchia in cui opera e che, per le gravi minacce di cui è stato oggetto dalla malavita camorristica, è costretto a vivere sotto scorta”.

“Pensiamo che in nessun modo si possa accettare il ridurre a mero spettacolo quella che è l’attenzione di un sacerdote alla vita del suo popolo e, di conseguenza, anche il cercare possibili e rispettose forme di dialogo con tutte le Istituzioni preposte, di ogni ordine e grado. Mentre esprimiamo sincera preoccupazione per quanto questo accaduto può significare in ordine al livello del dibattito civile e del confronto politico, auspichiamo che la comune attenzione al bene comune di tutti i cittadini possa prevalere e superando la banalità dei personalismi permetta all’intera società di respirare più ampia speranza di vitalità e di giustizia nella partecipazione al cammino comune”, conclude la nota.

Ieri don Maurizio è intervenuto a Rainews24 dichiarando: “Il problema politico tra destra e sinistra mi riguarda poco, io sono il parroco di questo quartiere e mi sono rivolto a Meloni oggi come in passato a Conte o a Renzi. Il Governo sta mantenendo gli impegni presi ed è mio dovere non solo dirlo ma anche ringraziare”.

“Io sono pronto ad abbracciare De Luca, sono un prete, ma tirare in ballo me in questo momento, sono sotto scorta perché i camorristi mi hanno messo una bomba, significa mettere a repentaglio la mia vita perché dice ai camorristi ‘avete fatto bene’ e questo mi preoccupa, sono parole del tutto fuori luogo”, aggiunge. Ha poi espresso apprezzamento per l’intervento della Meloni e commentato: “Sarei contento se le stesse parole le dicesse anche la Schlein”.

Pioggia di critiche dagli esponenti della maggioranza di governo: per il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, le parole di De Luca sono “ignobili e inqualificabili” e “rischiano di suonare come una presa di distanze se non addirittura una sconfessione della sua opera… Su questo ci attendiamo che Pd e M5S non rimangano in silenzio”.

Parla di “pericolosa delegittimazione” il viceministro Edmondo Cirielli: il presidente della Regione “non trova di meglio che insultare un uomo di Chiesa che ha avuto il merito, negli anni, di porre all’attenzione pubblica un’emergenza sicurezza, ambientale e sociale, che le istituzioni facevano finta di non vedere voltandosi dall’altra parte”.

“Mi auguro che arrivino presto le sue scuse, insieme ad una ferma presa di posizione anche da Pd e M5S” dice Giovanna Petrenga, senatrice di FdI. “È ignobile che un rappresentante delle Istituzioni insulti un uomo, un sacerdote coraggioso costretto a vivere sotto scorta, da sempre in prima linea contro la camorra. Mi auguro che da tutte le forze politiche, a partire dal partito del governatore, il Pd, prendano le distanze delle indecenti affermazioni di De Luca” dichiara il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ieri è andato a trovare don Patriciello

“Il governatore De Luca farebbe bene a chiedere scusa perché davvero ha superato i limiti della decenza” per il deputato campano di Fratelli d’Italia Marco Cerreto, che invita il sacerdote ad andare avanti, mentre per il deputato di FdI Gimmi Cangiano le parole di De Luca sono “squallide e pericolose” perché “ridicolizzano agli occhi della popolazione un prete coraggio che vive da anni sotto scorta. E che adesso corre il rischio di vedersi deriso da quelle stesse persone che combatte e avversa”.

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