Il dado è tratto. In vista delle elezioni Regionali dell’anno prossimo il centrodestra ha stabilito chi tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega dovrà indicare il candidato governatore per ogni Regione al voto. Per quanto i vertici campani dei diversi partiti tentino di mantenere il riserbo o smentire l’avvenuto accordo, forse per scaramanzia a tutela di Stefano Caldoro, a confermare dalle colonne di Cronache che i giochi sono chiusi e a fare il punto sulla situazione interna alla coalizione è il parlamentare di Fratelli d’Italia, vicepresidente del Senato, Ignazio La Russa.
Onorevole, partiamo dalla manifestazione romana di sabato che ha visto il centrodestra unito contro il governo Pd-5 Stelle. Ha segnato una svolta per la coalizione in fatto di unità o permangono frizioni tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia?
Nessuna svolta unitaria, siamo già in coalizione in tutte le elezioni Regionali. C’è stato un incontro, io ero con Giorgia Meloni che ha visto Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per delineare candidature e campagna elettorale, nonché il perimetro dei programmi. L’unica svolta che c’è stata è relativa al fatto che ormai non c’è dubbio: siamo una coalizione di patrioti o, per dirla alla Salvini, di italiani. Certo, va rilevato un salto di qualità rispetto al vecchio centrodestra, che era una composizione di posizioni culturali diverse. I leghisti erano secessionisti, noi portavamo avanti un’idea nazionalista, e Berlusconi era l’elemento trainante di noi tutti. Il nuovo centrodestra invece si è allineato su quelle che erano anche le posizioni e i valori portanti di Alleanza Nazionale. Salvini è l’azionista di maggioranza e siamo contenti che Berlusconi, che in passato aveva divagato con il patto del Nazareno, abbia finalmente assunto una posizione chiara.
Come ricordava, da qui all’anno prossimo molte Regioni andranno al voto, l’accordo raggiunto anche alla sua presenza al tavolo nazionale prevede che a Fdi spetti l’indicazione del candidato governatore in Puglia e nelle Marche, è così?
Non parlerei di spartizione come per le fette di torta, ma del fatto che ognuno punterà sul miglior candidato. In Puglia e Marche abbiamo assicurato che ci impegniamo noi a individuare la personalità migliore.
In Campania il centrodestra unito si troverà ad appoggiare l’ex governatore Stefano Caldoro, espressione di Forza Italia…
E’ uno dei nomi fatti da Berlusconi insieme a quello della Carfagna. Aspettiamo la decisione definitiva.
Ma se la Carfagna è con un piede fuori da Forza Italia. Non si è neanche presentata alla manifestazione di sabato…
L’ho sentita telefonicamente ed era a New York.
Le riformulo la domanda: la Carfagna ha invitato Forza Italia a rivedere la propria posizione e a disertare una manifestazione considerata di ‘destra’…
Diciamo che la sua assenza può darsi sia stata tanto logistica quanto politica, ma non lo so. Questo è un problema che devono risolvere Mara e Berlusconi.
Intanto che in Forza Italia litigano, Fratelli d’Italia cresce, stando ai sondaggi. Questo vi pone nella condizione di chiedere maggiore rappresentanza all’interno della coalizione, eppure non lo fate. Perché?
Non c’è mai stata una gara interna alla coalizione, certo è che se Fdi cresce tutto il centrodestra vince. La nostra crescita costante dipende dal fatto che abbiamo cercato di fare quello che abbiamo detto: mai con i 5 Stelle e mai col Pd, siamo sempre rimasti su posizioni coerenti. Pensi che il motto ‘Prima gli italiani’ è stato inventato da Almirante, altro che Salvini. Essere seri e coerenti, restare sempre dalla stessa parte e avere al proprio interno uno spazio per un dibattito culturale e politico è importante crea un bel mix che i cittadini apprezzano e promuovono.