NAPOLI – Settimane altalenanti per il governo giallo-verde, e ancora di più per il Movimento 5 Stelle, che sembra vivere lo stato di sbandamento tipico degli adolescenti nel passaggio dall’infanzia all’età adulta. Difficile non snaturarsi con un alleato, la Lega, che vive una fase di forte ascesa. In mezzo i mal di pancia, la vicenda delle espulsioni, giravolte che tanti non comprendono. Come Elena Fattori, senatrice ‘dissidente’, e per questo a rischio espulsione.
Onorevole lei è tra coloro che non hanno risparmiato critiche ad alcuni provvedimenti del governo. C’è un giudizio dei probiviri pendente sulla sua condotta, giusto?
Io non ho ricevuto nessuna comunicazione ufficiale, a parte le notizie di stampa e la pubblicazione sul blog, non ho elementi per esprimermi sui motivi di tale giudizio.
Il Movimento si è snaturato per attuare il famoso contratto di governo?
Partiamo da un punto: ci sono cose che non rientrano nel contratto di governo firmato, come il decreto sicurezza. Nel contratto si parlava di rimpatri e procedure più rapide per il riconoscimento o meno del diritto di asilo, mentre il decreto sicurezza va in direzione completamente diversa, non si parla di rimpatri e allunga addirittura i tempi per la verifica della procedura, mentre noi avevamo detto il contrario. Questo decreto ha la caratteristica di non essere né nel contratto né nel programma quindi in qualche modo rappresenta una violazione da parte di Salvini del contratto di governo.
Ma alla fine, questo contratto, si rispetta o no?
Se si rispettasse con discussioni parlamentari e punti di compromesso non ci sarebbero problemi. Invece si deroga e non si consulta il Parlamento. Ci tengo a dire che non ci è stato concesso nessun confronto e per questo si sono inasprite le posizioni. Se ci fosse stato dialogo avremmo trovato un punto d’unione.
Sta dicendo che il principio della trasparenza e del confronto democratico su cui il Movimento ha sempre battagliato è venuto meno?
Questo lo abbiamo detto noi e tanti altri. Io credo che i punti di vista diversi si rispettano.
La gente ha percepito questo ‘scollamento’ all’interno del Movimento, questo cambiare pelle improvviso?
La gente non ha alternative, nessuno pensa che oltre al Movimento ci sia qualche altra cosa, qualche altra possibilità. Io trovo tanto supporto. Le persone mi dicono “Fai sentire la tua voce tanto non c’è nient’altro”. Ma le persone vogliono che il Movimento abbia maggiore forza rispetto a Salvini perché noi siamo noi e non siamo la Lega.
Quindi la percezione è che Conte e Di Maio siano un passo indietro rispetto a Salvini…
Io ho apprezzato molto la posizione del premier che ha risolto la questione Sea watch. Devo riconoscere che questo è stato un momento importante e che il presidente del consiglio ha fatto sentire la sua voce ed era ora. Sono contenta della soluzione.
Qualche giorno fa ha chiesto al vicepremier Di Maio di confrontarsi con i portavoce prima di fare annunci, mi riferisco ai gilet gialli. Non crede che potrebbero servire al Movimento per avere maggiore forza in Europa?
Il problema in Europa è che bisogna allearsi per forza altrimenti si va a finire nel gruppo dei non iscritti e non contiamo nulla. Non è semplice perché le varie forze politiche si accordano storicamente in un certo modo ed noi siamo un nuovo gruppo, non lo è stato la scorsa volta non lo è anche adesso. Credo che i gilet gialli siano un popolo eterogeneo. Dargli man forte quando questi incendiano strade, auto e sfondano il Ministero non mi sembra opportuno. Che alcuni abbiano le nostre stesse idee va benissimo, ma in generale non si può sostenere un’azione di violenza contro lo stato sovrano. Se vuoi allearti con i gilet gialli, con qualcuno di loro o un sottogruppo, ci convochi prima, ricordando sempre che noi come Movimento non siamo mai stati violenti.
Tav, Tap, trivelle, prima sì, poi no. Si può dire che avete fatto qualche pasticcio?
Sulle trivelle c’è stata una correzione. Siamo in una fase di rodaggio, non è semplice iniziare. Quanto alla Tav, sono contenta che sia ferma perché quella è una battaglia storica, su questo non si può derogare, quella roba lì non aveva senso perché ‘No Tav’ è anche nel nostro inno, non c’è da aggiungere altro. Ci sono questioni su cui non si può fare retromarcia. Invece per quanto riguarda la Tap, probabilmente, non si doveva andare lì a promettere che si sarebbe fermata prima di verificare. Nel complesso credo ci sia comunque un cambio di rotta e spero che vada nel verso giusto. Probabilmente l’inizio non è stato semplice, ma adesso bisogna i puntare piedi su certe battaglie.
Anche perché la Lega lo fa sui sui temi. Mi permetta, qui più che un contratto sembra un patto col diavolo, in cui il Movimento rischia di perdere l’anima…
Che sia un patto col diavolo concordo, però quando si fanno patti col diavolo bisogna premunirsi di una tuta d’amianto altrimenti ci si brucia. Le ultime vicende ci hanno un po’ sollevati da questa sudditanza che ormai era evidente. Se avessimo perso le tre battaglie di cui parlavamo prima sarebbe stato intollerabile per chiunque nel Movimento.
Laddove il Movimento le riservasse lo stesso trattamento di De Falco, l’espulsione, il suo futuro politico quale sarebbe?
Io farò ricorso. Non ho mai fatto politica, vengo dal mondo della scienza e, finita questa esperienza tornerò al mondo della scienza. Ma siccome credo che questa legislatura durerà a lungo, al di là dell’andamento del governo, non ho intenzione di cedere. La mia casa è nel Movimento 5 Stelle e se dovessero espellermi farò ricorso. Sono uscita dall’aula su un provvedimento che era fuori luogo, visto che non era né nel contratto né nel programma, tra l’altro avvisando il capogruppo e lo stesso Di Maio che su un tema così delicato ed etico non avrebbero avuto il mio appoggio. Ho già contattato vari esperti per capire, se dovesse esserci un’espulsione, come gestirla, perché non la accetterò.