La Spagna investe in idrogeno verde

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idrogeno rinnovabile
idrogeno rinnovabile

Il Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (MITECO) spagnolo ha stanziato 126,4 milioni di euro a sostegno della produzione di idrogeno verde in Spagna. I finanziamenti sono destinati a due progetti situati nella Comunità Valenciana e in Castiglia e León. La misura rientra nella prima asta nazionale del meccanismo “AaaS – Auction as a Service”, rivolta ai progetti già pre-selezionati dalla Banca Europea dell’Idrogeno, ma rimasti privi di fondi europei a causa dell’esaurimento del budget. Le due iniziative sommano 160 MW di capacità elettrolitica e garantiranno fino a dieci anni di incentivi legati alla produzione certificata come 100% RFNBO (Renewable Fuels of Non-Biological Origin). Il finanziamento è gestito dall’IDAE, attraverso risorse del PRTR – Plan de Recuperación, Transformación y Resiliencia. Il progetto Orange.Bat, situato a Onda (Castellón), è il principale beneficiario dei finanziamenti, con 82.526.858 euro assegnati in forma di sussidio alla produzione di idrogeno rinnovabile per un periodo massimo di dieci anni. L’impianto prevede un elettrolizzatore alcalino da 100 MW, progettato per produrre 11.960 tonnellate/anno di idrogeno verde. L’idrogeno sarà destinato a undici industrie ceramiche della regione, con alimentazione elettrica garantita da 120 MW di parchi eolici e da impianti fotovoltaici per 260 MWp, tramite contratti PPA dedicati. La documentazione prevede, inoltre, la possibilità di connessione dell’impianto alla futura rete troncale dell’idrogeno. La produzione totale incentivabile nell’arco dei dieci anni ammonta a 119.604 tonnellate di H₂ RFNBO, con un sostegno unitario fissato a 0,69 €/kg. Il progetto dovrà ottenere l’Autorizzazione Ambientale Integrata entro ventiquattro mesi e raggiungere la decisione finale d’investimento entro trenta mesi dalla pubblicazione della risoluzione, come previsto dal Real Decreto 535/2025. Il secondo finanziamento riguarda il progetto eM Numancia, localizzato nel Parco Empresarial de Medio Ambiente di Garray (Soria). La risoluzione assegna 43.904.700 euro per la costruzione di una piattaforma integrata per la produzione di idrogeno verde e metanolo rinnovabile. L’impianto comprende un elettrolizzatore alcalino da 60 MW, alimentato da 120 MW eolici, 69 MWp fotovoltaici tramite PPA e da una ulteriore centrale FV da 50 MWp dedicata alla produzione di idrogeno. La produzione annua prevista è di 6.363 tonnellate di idrogeno rinnovabile e 33.334 tonnellate di metanolo verde, destinato a cinque industrie dei settori chimico, maderero, logistico e marittimo. Come per Orange.Bat, anche in questo caso, il finanziamento è strutturato su dieci anni di produzione certificata RFNBO, con aiuti erogati secondo i moduli definiti dal Real Decreto 535/2025. La produzione totale incentivabile è pari a 63.630 tonnellate di idrogeno RFNBO. Il progetto dovrà rispettare le scadenze obbligatorie: Autorizzazione Ambientale Integrata entro ventiquattro mesi, decisione finale d’investimento entro trenta mesi e avvio dell’operatività entro sessanta mesi dalla risoluzione definitiva. L’asta nazionale AaaS rappresenta, secondo le risoluzioni, la prima applicazione di un modello in cui gli aiuti non finanziano l’investimento iniziale, ma la produzione effettiva di idrogeno rinnovabile, certificato come 100% RFNBO in conformità con la Direttiva sulle energie rinnovabili. Il MITECO colloca questo intervento nel percorso del PERTE ERHA (Proyecto Estratégico para la Recuperación y Transformación Económica de Energías Renovables, Hidrógeno Renovable y Almacenamiento), il grande progetto strategico che la Spagna dedica allo sviluppo di energie rinnovabili, idrogeno rinnovabile e sistemi di accumulo, e nella strategia nazionale delineata dalla Hoja de Ruta del Hidrógeno Renovable. L’IDAE segnala contributi complessivi pari a 2.721 milioni di euro a favore di progetti sull’idrogeno verde, attraverso programmi come H2 Pioneros, H2 Cadena de Valor, H2 Valles e iniziative IPCEI finanziate dal PRTR e dalla sua Adenda. Entrambi i progetti selezionati dovranno rispettare il principio DNSH – Do No Significant Harm, oltre a obblighi di visibilità e comunicazione previsti dalle norme del PRTR, inclusa la collocazione di cartellonistica informativa e il rispetto delle linee guida di immagine istituzionale.

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