La vera sorpresa? Una miss da Pianura

La nuova vincitrice della kermesse di miss Italia – evento che da quando è uscito dall’universo della tv generalista è obiettivamente uscito anche dalle vite di molti italiani – è napoletana ed è di Scampia. È bastato questo per declinare il solito tedioso storytelling del riscatto della periferia e bla e bla e ancora bla. Talmente tanto bla che finanche il noto scrittore Maurizio De Giovanni, che da questo punto di vista mai ha lesinato di sfruttare il brand Napoli, ha sbottato. Affidando al suo profilo social lo sfogone: “Quindi a Napoli, e addirittura a Scampia, ci sono belle ragazze. E anche in gamba. Perfino iscritte all’università. Incredibile. Francamente il mondo della comunicazione comincia a farmi un po’ schifo”. Detto che lo schifo non è ricambiato perché per De Giovanni il mondo della comunicazione (partenopea) continua ad avere un’ammirazione che sfiora la devozione assoluta, come dargli torto? È un po’ come l’orgoglio gay o il gender-fluid, l’essere neri o donne: fin quando questo aspetto non passa inosservato, vale comunque come discriminazione. Come tratto distintivo.

Per Zeudi Di Palma, splendida 20enne che di fatto ha vinto “solo” un concorso di bellezza, Scampia è diventata immediatamente marchio di fabbrica e ora si guadagna i titoli di giornale spiegando che “prima giocava a calcio per strada” (e quindi?) e invece ora “aiuta i ragazzi a evitare le cattive compagnie” (titolo della Stampa). Ok, tutto bene. Zeudi di Scampia può farsi definire come le pare e il fatto che sia nata 20 anni or sono all’ombra delle Vele fa parte di lei. Possiamo essere d’accordo o meno, ma saranno pur fatti suoi (e di chi racconta e di chi legge). Che questa storia sia da contraltare all’immagine collettiva di Scampia in cui vari Gennaro Savastano girano con i mezzi e con acconciature improponibili in un luogo dove lo Stato non esiste registrando tassi di mortalità che nemmeno nella Seconda Guerra Mondiale nella totale impunità, altrettanto.

Quello che proprio non è comprensibile è come si possa parlare ancora di Scampia come l’emblema della periferia degradata e disagiata. Attenzione: non perché non lo sia, in linea di massima. Ma Scampia è un po’ come quel cuginetto ingombrante che ai pranzi di famiglia si prende tutte le attenzioni perché la maestra ha detto che è speciale. Ed è quello a cui la nonna allunga la 10 euro dopo aver recitato la poesia, mentre a te lascia tre caramelle Rossana e due spiccioli. Scampia è l’unica “periferia a rischio” collegata con la metro Linea 1 (quella bella e che funziona, per intenderci) al centro della città. Scampia è addirittura, nelle intenzioni, uno scambio ferroviario con la linea Arcobaleno che conduce alla provincia a nord.

Scampia ospiterà una sede dell’Università ed è stata al centro, dopo le due sanguinose faide di camorra, di una controffensiva (vera) da parte dello Stato che ha recuperato parecchio terreno. Con gli investimenti. E, certo, con tutti i soliti limiti della macchina statale. Persino la malavita si è allineata al resto della città: si consideri che negli ultimi mesi si contano più agguati in un quartiere considerato centrale come Fuorigrotta che a Scampia.

Poi c’è l’attenzione sociale che è diretta conseguenza dell’attenzione mediatica. Nel maggio 2021, Anna Spena su Vita faceva i conti: a Scampia attualmente ci sono circa 32 associazioni di carattere sociale e/o culturale. O meglio “32 tra cooperative, imprese sociali, centri diurni, associazioni di volontariato”. Si va dalla (R)Esistenza Anticamorra di Ciro Corona al Mammut, da Vo.di.sca. che ha portato la Marotta & Cafiero a Scampia al centro Hurtado. Ancora Obiettivo Uomo, Dream Team Donne in Rete, Chi Rom e Chi No, l’Uomo e il Legno e senza dimenticare l’onnipresente (in cronaca) “clan Maddaloni”. E potremmo continuare. Zeudi nasce in questo contesto: la mamma ha fondato la “Lanterna” e lei ne è presidente. Insomma, ok essere la miss che viene da Scampia, ma attenzione. Permetteteci di permutare la solita frase fatta “Scampia non è solo degrado” trasformandola in “Il degrado non è solo a Scampia” e forse proverete come noi quel desiderio di sorprenderci se – tipo – la nuova miss Italia venisse dal nulla totale dove i riflettori nemmeno sono accesi. Tipo Pianura o San Pietro a Patierno.

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