ROMA – Il 2020 l’anno dei default del debito sovrano: pandemia e crollo del greggio hanno caratterizzato in negativo tutto l’anno dando vita a un crollo verticale della qualità del credito globale. Lo afferma uno studio “2020 Annual Sovereign Default And Rating Transition” di S&P Global Ratings.
E, sempre secondo lo studio 2020 Annual Sovereign Default And Rating Transition” di S&P Global Ratings hanno raggiunto i massimi dal 2011 anche i downgrade: 26 ovvero dieci volte più degli avanzamenti così come hanno segnato un passo negativo i debiti di Stati che prima della pandemia avevano mostrato crepe importanti con un rating di grado B o addirittura inferiore, vedi i Paesi emergenti o quelli mercati di frontiera. Il Suriname, ad esempio è il Paese uno dei Paesi, assieme a Ecuador e Belize che partivano da B- mentre gli ultimi tre, Zambia, Libano e Argentina, partivano dal gradino più basso del rating, CCC o CC.
I default
Anche l’America Latina con Argentina, Belize, Ecuador e Suriname (che è andato in default due volte) hanno subito importanti default. Secondo S&P “il Suriname è andato incontro a due default del debito sovrano nel 2020: in luglio, quando ha completato un’operazione di ristrutturazione, e in ottobre, quando il nuovo governo ha proposto un blocco dei pagamenti sul debito in valuta estera. Da parte sua, il Belize – continua S&P ha dovuto affrontare una severa recessione a causa della pandemia, soprattutto per le conseguenze delle restrizioni sul settore turistico, e in agosto il governo ha raggiunto un accordo con i possessori del debito per rinegoziare la scadenza del suo bond sovrano al 2034. Nel caso dello Zambia, l’accesso del Paese alla liquidità e alle fonti di finanziamento estero è stato compromesso dalla decisione degli investitori di limitare la loro esposizione a causa della pandemia, e il governo in ottobre si è trovato a dover sospendere i servizi di pagamento del debito ai creditori commerciali stranieri”.
La crisi in Argentina
Per quanto riguarda l‘Argentina, la crisi economica era già in stato avanzato prima della pandemia: nel mese di aprile dell’anno precedente, ad esempio, lo Stato aveva saltato i pagamenti sui bond in dollari Usa mente qualche mese dopo, ad ottobre per la precisione, anche su quelli denominati in valuta estera. Solo il default del debito del Libano non è correlato al Covid “con il primo caso di Covid – spiega S&P – confermato nel febbraio 2020, e lo stesso giorno, in un’azione di rating non correlata alla notizia, avevamo deciso di tagliare il rating a lungo termine in valuta estera sul debito del Paese al livello CC”.