Roma – Dagli inviti ad autoriformarsi per evitare l’intervento duro del M5S fino ad incontri continui e “positivi” e all’accordo al fotofinish su Ilva. Se appena nell’estate 2017 i rapporti tra Luigi Di Maio e i principali sindacati sembravano ai minimi termini, dopo 120 giorni di governo il clima ora è davvero sereno.
La riprova arriva proprio in occasione dell’assemblea nazionale della Uilm, dove il ministro di Lavoro e Sviluppo economico si presenta sorridente accolto da tantissimi applausi. Di certo qui ‘pesa’ positivamente l’intesa tra Mittal e sindacati sulla partita di Taranto, ma l’impressione è che ci sia qualcosa in più.
Il vicepremier sceglie parole importanti
“Io credo nella concertazione e ho sempre cercato di coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori. Non si finisce mai di combattere per i diritti, avete un ministro del Lavoro molto sensibile ai diritti“, dice davanti ad una sala gremita.
L’intenzione è quella di di staccarsi con forza sia dal predecessore in Via Molise Carlo Calenda che dal Jobs Act, che secondo Di Maio il governo “sta smantellando con la Corte costituzionale un po’ alla volta“.
JOBS ACT ‘GALEOTTO’
Ad esempio, proprio la critica alla riforma del Lavoro voluta con forza dall’ex segretario dem Matteo Renzi può aver unito il capo politico pentastellato e la Cgil. Nel settembre 2017 però il primo tuonava: “Serve più ricambio nelle organizzazioni sindacali. O i sindacati si autoriformano o, quando saremo al governo, faremo noi la riforma“. Con la segretaria Cgil Susanna Camusso che di certo non rimaneva impassibile, parlando di un “linguaggio insopportabile e autoritario. Non è il primo che lo dice, c’è n’è stato un altro che poi ha fatto il Jobs Act“. E se tornano in mente anche le frasi provocatorie “sulla rappresentatività sindacale”, ora il feeling è tangibile.
Il 25 settembre Di Maio ha incontrato i sindacati
Nel primo giorno di ottobre Cisl e Cgil parlano di un rendez-vous “positivo e importante” sulla proroga degli ammortizzatori sociali. Il varo definitivo della Manovra sarà il banco di prova: l’intesa con i sindacati sarà solo un amore estivo o l’inizio di una relazione stabile? In questo affare ‘di cuore’ i giudici saranno banalmente dei freddi numeri.