Lavoro, il Papa incontra 5mila delegati Cgil: “Fate rumore per chi non ha voce”

Le porte dell'Aula Paolo IV si aprono anche alla Cgil, ricevuta per la prima volta in udienza dal Papa, che questa mattina ha incontrato 5mila tra delegati, dirigenti e attivisti del sindacato i Corso d'Italia

Papa Francesco presiede una messa celebrata dal cardinale statunitense Kevin Joseph Farrell in Piazza San Pietro in Vaticano per i partecipanti all'Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma, sabato 25 giugno 2022. Nasce l'Incontro Mondiale delle Famiglie da Papa Giovanni Paolo II nel 1994 e da allora celebrato ogni tre anni in diverse città. (Foto AP/Andrew Medichini)

Le porte dell’Aula Paolo IV si aprono anche alla Cgil, ricevuta per la prima volta in udienza dal Papa, che questa mattina ha incontrato 5mila tra delegati, dirigenti e attivisti del sindacato i Corso d’Italia, guidati dal segretario Maurizio Landini, affidando loro un compito: “voi dovete fare rumore per dare voce a chi non ha voce”. In un contesto in cui il lavoro sta perdendo di valore, in cui “si è poveri anche lavorando” e si acuiscono le differenze “tra chi concentra sapere e conoscenza e chi svolge funzioni e mansioni ripetitive ed alienanti”, la Cgil vuole essere “un sindacato di strada per affermare i diritti della persona nei luoghi di lavoro e nel territorio”, ha affermato Landini in risposta. Una guardia quindi ‘strada per strada’, nelle fabbriche e nei territori, con precise parole d’ordine: pace, lotta alle morti bianche e alla precarietà, accoglienza e solidarietà.Tutti temi su cui – come ha sottolineato lo stesso Landini – il Vaticano e Corso d’Italia sembrano trovarsi d’accordo. Quando il Papa ha ricordato come “educare alla pace anche nei luoghi di lavoro, spesso segnati da conflitti, può diventare segno di speranza per tutti”, il leader della Cgil ha ribadito “la volontà comune di essere costruttori di pace e mettere fine a una guerra, causata dalla grave invasione russa, di cui la prima vittima è il popolo ucraino”. Così come all’appello di Landini sulla strage silenziosa sui luoghi di lavoro, da cui ogni giorno in media tre persone “non rientrano più a casa la sera”, Papa Francesco ha risposto affermando che “ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intera società”. Infine il lavoro precario, il caporalato, il sommerso e la disoccupazione, che secondo il segretario della Cgil “calpestano i diritti e la dignità di intere generazioni” e per il Papa sono “forme violente” in cui le persone vengono trattate “come se fossero macchine da prestazione”. Accanto, l’accoglienza e la solidarietà agi ultimi, ai migranti ai fragili, la lotta contro il soffitto di cristallo che ancora pesa sulle teste di molte lavoratrici. Queste quindi le sfide che attendono i rappresentanti del mondo del lavoro, a cui il Papa ha raccomandato: “Siate sentinelle”.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome