Gas, Ue approva il price cap a 180 euro al Mwh. Meloni: “Una grande vittoria”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Giorgia Meloni

Abbiamo il price cap. Dopo mesi di trattative, passi indietro e rinvii, gli Stati membri hanno dato finalmente il via libera al tetto al prezzo del gas con il voto a favore della Germania, l’astensione di Olanda e Austria, mentre l’Ungheria ha votato contro. Il meccanismo di correzione del mercato del gas, che sarà operativo dal 15 febbraio, si attiverà con il verificarsi di due condizioni: quando il prezzo sul mese successivo dei future del Ttf di Amsterdam supera i 180euro/MWh per tre giorni lavorativi e quando il prezzo Ttf mensile è superiore di 35 euro rispetto a un prezzo di riferimento per il Gnl sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi.

In realtà quest’ultimo legame con i prezzi del mercato globale si fonda su un “limite di offerta dinamica” che non può essere inferiore ai 145 euro. Nel caso il prezzo di riferimento per il Gnl sui mercati globali dovesse scendere sotto tale soglia, il limite di offerta dinamica rimarrà alla somma di 145 euro e 35 euro, ovvero 180 euro. Questo per garantire che il tetto non scenda troppo e salvaguardare le forniture. Una volta attivato, il limite di offerta dinamica si applicherà per almeno 20 giorni lavorativi mentre sarà disattivato automaticamente, in qualsiasi momento, se un’emergenza regionale o dell’Unione è dichiarata dalla Commissione europea, ad esempio in caso di forniture insufficienti.

Plaude al risultato la premier Giorgia Meloni che ha lo definisce “una piccola grande vittoria”. “Siamo riusciti a spuntarla in Europa sul tetto al pezzo del gas. Una battaglia che davano per spacciata e invece ci siamo riusciti”, ha sottolineato. Dal governo ribadiscono il ruolo decisivo delle ultime interlocuzioni della premier anche al vertice della scorsa settimana ma quella del price cap è una partita iniziata in solitaria dall’ex premier Mario Draghi fin dal Consiglio europeo di marzo e che sulla strada ha raccolto il consenso di un numero sempre maggiore di Stati membri. Si poteva votare a maggioranza qualificata e alla fine così è stato ma di fatto si è portati a bordo la Germania, storica oppositrice, con l’astensione dell’Olanda.

La presidenza ceca canta vittoria, tanto che il ministro ceco della presidenza si presenta alla stampa con la maglietta con una sua citazione: “Convocheremo tanti Consigli Energia quanti necessari” in ricordo dei sei Consigli che ci sono voluti per riportare a casa il risultato. “Questo è un primo passo che ha verso una soluzione che ci permetta di calmierare il sistema delle bollette”, ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, al termine del Consiglio.

“C’è una soddisfazione particolare per l’Italia”, ha ricordato, “perché la trattativa portata avanti anche alla scorsa settimana dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi si è conclusa con una mediazione che soddisfa la stragrande maggioranza dei paesi europei”. Il ministro non dimentica il lavoro fatto da Draghi ma sul merito ricorda che “non c’è un bilancino”. Alle parole del Cremlino che ha definito il price cap uno strumento “inaccettabile”, che “contraddice i principi di mercato”, Pichetto risponde: “La reazione della Russia credo che sia una dimostrazione che questo tetto ha un effetto efficace”.

Il via libera al meccanismo spiana la strada anche all’adozione degli altri due regolamenti che erano rimasti in sospeso perché i ministri avevano deciso di legarli all’ok al price cap: quello sugli acquisti congiunti di gas e la solidarietà Ue e quello sui permessi alle rinnovabili. “Queste decisioni consentiranno all’Ue di prepararsi per il prossimo inverno in modo più efficace e accelerare la diffusione delle energie rinnovabili”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Loda l’accordo anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per cui “l’Ue sta agendo”.(LaPresse)

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