Le droghe fanno male anche alla Terra

Luci e umidità: la cannabis indoor inquina fino 100 volte di più di quella coltivata fuori

NAPOLI – L’uso delle sostanze stupefacenti ha effetti negativi non solo sulla salute umana ma anche sul benessere del pianeta. E’ stato pubblicato il World Drug Report 2022, il rapporto dell’ufficio Droghe e Crimine delle Nazioni Unite (Unodc), con una sezione è interamente dedicata al nesso tra droghe e ambiente. L’obiettivo è fornire una panoramica sugli effetti diretti e indiretti della coltivazione illecita, della produzione di farmaci e delle risposte politiche in materia di droga sull’ambiente, al fine di assistere gli Stati membri nell’anticipare e affrontare le sfide ambientali e nel mitigare rischi. In generale, i legami tra droghe illecite e ambiente restano poco studiati e sottostimati. La ricerca è limitata e spesso focalizzata su studi isolati che mostrano impatti locali o specifici senza estrapolare cosa potrebbero significare a livello globale. Lo studio evidenzia collegamenti diretti e indiretti e fornisce esempi sull’impatto che le droghe possono avere sull’ambiente. Per le droghe a base vegetale c’è un’analisi della relazione tra la coltivazione illecita e deforestazione. Per le droghe sintetiche l’approfondimento riguarda i rifiuti, le discariche e gli scarichi, nonché la relazione con il trattamento delle acque reflue.

LOCATION

Uno degli aspetti chiave dell’impatto ambientale della coltivazione illecita delle droghe è il luogo della produzione. La coltivazione illecita generalmente richiede il posizionamento in aree remote, scarsamente popolate, lontano da qualsiasi presenza governativa. Queste aree possono essere sede di ecosistemi altamente diversificati e fragili, come quelli che si trovano nelle riserve forestali e nei parchi naturali. Allo stesso modo, la produzione di droghe sintetiche richiede scarico di rifiuti legati alla droga in foreste e fiumi o direttamente nelle fognature.

DROGHE VEGETALI

Come le altre colture agricole, la coltivazione di droghe a base vegetale può influenzare il suolo e l’acqua, la lavorazione chimica, i rifiuti, e anche l’aria. L’uso massiccio di fertilizzanti e pesticidi può avere effetti negativi sull’ambiente e sugli organismi. L’impronta di carbonio dipende dal metodo di coltivazione utilizzato e dal processo di trasporto e commercializzazione. Per la cannabis ‘indoor’ è considerevolmente più consistente (cioè da 16 a 100 volte più grande). L’impronta di carbonio della cocaina è significativamente maggiore di quella delle colture agricole lecite, come caffè, fave di cacao e zucchero di canna (ad esempio 30 volte maggiore rispetto al cacao). Il totale stimato delle emissioni di carbonio della produzione mondiale di cocaina ammonta a 8,9 milioni di tonnellate di CO2 l’anno, che è equivalente alle emissioni medie di oltre 1,9 milioni di auto a benzina guidate nel corso di un anno.

DROGHE SINTETICHE

L’impatto è determinato dai metodi di produzione e dello smaltimento dei rifiuti. Lo scarico dei rifiuti può avere effetti significativi sul suolo, sull’acqua e sull’aria, e quindi su organismi, animali e catena alimentare. Pensiamo ad esempio che rifiuti prodotti durante il processo di sintesi di droghe come anfetamine, metanfetamine e Mdma (“ecstasy”) sono compresi tra 5 e 30 volte il volume del prodotto finale. Il trattamento delle acque reflue può ridurre l’impatto ambientale delle discariche e degli scarichi, ma la maggior parte della produzione mondiale di droghe sintetiche è in genere effettuata in aree remote prive di sistemi di trattamento delle acque.

DEFORESTAZIONE

La coltivazione illegale può influire sulla deforestazione Secondo dati relativi a due regioni della Colombia, la coltivazione illegale di coca potrebbe direttamente causare dal 43 al 58% di tutta la deforestazione di quelle regioni. La deforestazione comporta una significativa impronta di carbonio aggiuntiva, anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera dovuta agli alberi che vengono tagliati e non assorbono più carbonio.

ENERGIA

Per la coltivazione indoor della cannabis l’impronta di carbonio è determinata soprattutto dall’energia utilizzata per apparecchiature che servono a mantenere la temperatura e l’umidità e all’illuminazione per farla crescere.

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