Le nostre città ‘stressate’ dallo smog

Nel capoluogo la protesta per chiedere che il Lungomare resti pedonale

NAPOLI – La Campania accoglie La campagna itinerante di Legambiente Clean Cities, per chiedere città più sane e vivibili, il raggiungimento delle zero emissioni e il radicale miglioramento della qualità dell’aria. Lo scenario da cui parte l’iniziativa è devastante. L’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha stimato, sulla base delle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, che in Italia nel corso del 2019 ci sono stati 49.900 decessi prematuri causati dall’inquinamento da polveri sottili (Pm 2,5). Mentre il biossido d’azoto può essere ritenuto causa di 10.640 decessi, decisamente meno quelli per l’ozono, 3.170. Il 17% dei morti per inquinamento in Europa sono italiani: siamo il Paese dove si registrano più decessi per inquinamento da biossido d’azoto (NO2), il doppio degli anni di vita persi: 180 anni ogni 100mila abitanti, contro i 99 della media dell’Unione. Di qui l’esigenza della campagna di sensibilizzazione. Sono 17 le città italiane protagoniste di questa iniziativa, e ogni tappa, della durata di circa due giorni è stata organizzata con iniziative di piazza come flash mob, presidi, attività di bike to school, e confronti con amministratori e stakeholders come dibattiti, tavole rotonde e face to face. Le città scelte per la Campania sono Napoli e Avellino.

NAPOLI

Per rientrare nei parametri dell’Organizzazione mondiale della Sanità Napoli dovrebbe ridurre del 45% le attuali concentrazioni di Pm10 ma soprattutto del 69% il Pm 2,5 e del Biossido di Azoto. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Legambiente che ha fatto tappa nel capoluogo partenopeo con la campagna Clean Cities. Lo Stress Test Mobilità condotto all’ombra del Vesuvio si è basato su una serie di indicatori dello stato dell’arte di inquinamento atmosferico e risposta politica delle istituzioni per contrastarlo. La presentazione dei dati è avvenuta con un flash mob promosso da Legambiente Campania e il coordinamento delle associazioni ambientaliste per chiedere che il Lungomare di via Caracciolo resti pedonale. Fortemente critico l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano alla luce dei nuovi valori limite Oms. Il Pm10 dovrà essere ridotto del 45% entro il 2030, ma soprattutto il Pm 2,5 del 69% e gli ossidi d’azoto (NO2) del 69% E’ da tener presente infatti che l’esposizione ad 1 microgrammo/mc in più di Pm2,5 genera un aumento del 5,1% del tasso di casi di Covid19 secondo quanto confermano gli ultimi studi in materia. A Napoli troviamo appena 19 km di piste ciclabile per un milione di abitanti (3 milioni con l’area metropolitana). In assenza di una piano per la ciclabilità e di una protezione lungo le strade a scorrimento veloce, nonostante tutti i bonus all’acquisto di bici e monopattini, non si riuscirà a catturare neppure una quota significativa di utenti che hanno abbandonato il mezzo pubblico a causa della pandemia .

AVELLINO

La quarta tappa della Clean Cities Campaign è arrivata ieri ad Avellino e Legambiente ha presentato gli indicatori dell’inquinamento atmosferico con un flash mob e lo striscione “Ci siamo rotti i polmoni” in piazza Kennedy. Fortemente critico l’inquinamento atmosferico nel capoluogo avellinese nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano alla luce dei nuovi valori limite Oms (e prossimamente anche europei). Il Pm10 dovrà essere ridotto del 49% entro il 2030, del 39% il biossido di Azoto e soprattutto il Pm 2,5 del 69% . Per il Pm10 è Avellino che fa registrare nel 2021 il maggior numero di sforamenti annui ( ben 51 µg/mc per la centralina Avellino Scuola Alighieri) ed è, inoltre, la città del centro-sud che presenta una media annua di Pm10 più alta. Avellino non ha ancora avviato un percorso di transizione verso una mobilità sostenibile. Sono all’anno zero nelle politiche per la ciclabilità, come per la pianificazione dei percorsi pedonali,. Modesta l’offerta di mezzi pubblici, manca un piano per l’elettrificazione del TPL e per l’avvio della sharing mobility. Per Legambiente la Ztl lungo Corso Vittorio Emanuele e tratti di vie limitrofi, poco più di un passeggio, testimonia però come potrebbe trasformarsi in centro città e altre piazze della città, se opportunamente disegnate e rivissute.

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