Le città italiane sono ancora molto lontane dagli obiettivi di mobilità e sicurezza fissati al 2030 e Napoli è bocciata. È quanto emerge in sintesi dal bilancio finale di Clean Cities, la nuova campagna itinerante di Legambiente che nell’ultimo mese ha acceso i riflettori sul ruolo che i capoluoghi italiani possono giocare per una ripartenza green e per contrastare i cambiamenti climatici. La campagna ha toccato 15 capoluoghi italiani (Padova, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, Cagliari, Pescara, Napoli, Bari, Palermo e Catania), da Nord a Sud del Paese, ponendo l’accento sui principali indicatori urbani relativi a ciclabilità, mobilità elettrica, sicurezza e inquinamento atmosferico e chiamando le amministrazioni locali al confronto.
TRAFFICO
Sono gravi e preoccupanti gli indici di traffico e sicurezza, sia in merito agli incidenti che all’inquinamento. In particolare, Roma, Ancona, Cagliari, Catania, Padova, Perugia e Pescara sono tra le 15 città monitorate quelle più inquinate e meno sicure. Le uniche città appena sufficienti per elettrificazione di mezzi pubblici e sharing mobility sono Bologna, Milano e Firenze. Ad oggi ancora insufficienti, nonostante gli sforzi, Genova, Padova e Torino. Tutte le città monitorate hanno in servizio ancora 12.500 bus diesel euro 4 o precedenti, mezzi che dovrebbero essere sostituiti entro il 2026 con mezzi solo elettrici.
POLVERI SOTTILI
Nelle 15 città toccate dalla campagna la quantità di Pm10 supera il valore soglia indicato dall’Oms (pari a 20 microgrammi/m3), con picchi di criticità rilevati nelle città di Torino (35), Milano (34). Critico l’andamento di Bari, Ancona, Bologna, Cagliari, Genova, Napoli, Palermo, Pescara e Roma che mostrano un livello di Pm10 che oscilla tra i 23 e i 28 microgrammi/m3. Una condizione che ha ricadute anche sul piano economico: i costi medi annuali per abitante relativi ai costi sociali e ambientali dell’inquinamento (perdita di anni di vita, ricoveri ospedalieri, giornate di lavoro), viaggiano dai mille a quasi tremila euro l’anno, una somma che rappresenta in media oltre il 5% del Pil pro capite.
PISTE CICLABILI
Sotto esame nel report di Legambiente anche le aree per far transitare in sicurezza i mezzi green. Rispetto agli obiettivi 2030 le città definite più “ciclabili” secondo Legambiente sono Torino (79% dei chilometri realizzati), Milano (63%), Padova (58%) e Firenze (51%), seguite da Cagliari (44%) e Bologna (39%). Restano indietro tutte le altre: Pescara (30% dei km realizzati), Roma (28%), Palermo (20%), Bari (20%), Perugia (18%), Genova (16%), Napoli (16%), Ancona (7%), Catania (2%). In generale, anche per quel che riguarda l’estensione della rete stradale a velocità ridotta (strade 20 e 30 all’ora) tutte le città sono molto lontane dagli obiettivi cittadini al 2030, quando tutte le vie a scorrimento veloce dovranno essere dotate di piste o corsie ciclabili.