di Maria Elena Ribezzo
ROMA (LaPresse) – Le tensioni sociali negli ultimi mesi sono state troppe. Non si può continuare a soffiare sul “fuoco della frustrazione e della rabbia”. Il consiglio tanto esplicito al neonato governo arriva dal presidente dei vescovi, il cardinale Gualtiero Bassetti. Nella chiesa di Santa Maria in Trastevere di Roma ha presieduto una ‘veglia per l’Italia’ indetta dalla Comunità di Sant’Egidio.
La Comunità potrebbe non avere vita così facile con un esecutivo che promette una linea dura sul fronte migranti.
I momenti di conflittualità conosciuti in queste settimane sono nati dalle “viscere del Paese”. Ed hanno scatenato una “rabbia sociale persino contro la persona del Presidente della Repubblica e la sua misurata e saggia azione di garanzia di tutti i concittadini”.
Serve una “svolta”, afferma il cardinale, per “cominciare a lavorare insieme. E’ eticamente doveroso lavorare per il bene comune senza partigianeria”
Si appella, dunque, a tutte le forze politiche. Anche agli operatori della comunicazione, ai responsabili a qualunque titolo. Perché “non badino all’interesse immediato e di parte”. Poi, sulla scia ‘bergogliana’, prega i cristiani d’Italia a scendere in campo, ‘sporcardonsi le mani’ con la politica, per non avere paura a occupare posizioni di potere. “Non bisogna avere paura della politica ed essere assenti – ribadisce – L’ho detto ai cattolici fin dall’inizio del mio mandato, come presidente della Cei, e dopo l’esperienza di questi mesi lo ripeto con maggiore convinzione: non abbiamo paura della responsabilità politica”. Il rischio per i cristiani “latitanti”, avverte, è “l’irrilevanza”: “È venuto il momento di avviare nuovi processi, senza preoccuparsi di occupare spazi di potere”.