MILANO – Gli avvocati della Lega, Giovanni Ponti e Roberto Zingari, hanno raggiunto un’intesa con la Procura di Genova sul sequestro da 49 milioni di euro legati alla truffa sui rimborsi elettorali. “Si tratta di un sequestro sulle somme future e siccome presumibilmente queste somme sarebbero state pari a zero abbiamo fatto un piano di rientro” con i legali del Carroccio, spiega il procuratore di Genova Francesco Cozzi. Sono già state sequestrate le somme presenti sui conti del partito “pari a 130-40 mila euro circa, denaro necessario per al gestione corrente”. Il procuratore aggiunge che “dal 2019 la lega verserà sul Fondo Unico Giustizia ogni 2 mesi 100 mila euro, pari a 600 mila euro annui”. In pratica, ci vorranno ben 76 anni per pagare l’intera somma
Soldi dal fitto della sede di Milano
I fondi, conclude il pm, potranno arrivare o dall’affitto della storica sede della Lega a Milano o in altro modo scritto in bilancio certificato. Questo a partire dall’esercizio del 2019. Verranno anche bloccate le somme “eccedenti l’ammontare dei 600mila consistenti nella differenza tra quanto verrà acquisito dalla Lega per donazioni e versamenti, e quanto verrà speso per lo svolgimento delle loro iniziativa e della vita politica associativa”.
“Abbiamo fatto quello che viene fatto in altre procedure analoghe, laddove agiamo in esecuzione. È un meccanismo che la procura ha già seguito per i crediti erariali, per cui una società può subire sequestro preventivo. Credo che abbiamo raggiunto un punto di equilibrio e perseguito gliinteressi dello Stato“, ha detto Cozzi.
La Boschi attacca: Lega Ladrona
“La Lega Ladrona ha deciso di restituire i soldi spariti in comode rate. Ci metteranno più o meno lo stesso tempo di quello che impiegheranno per rimpatriare i clandestini: 80 anni”, ha detto l’ex ministra del Pd Maria Elena Boschi. “La vicenda è tutt’altro che chiusa. E’ bene il passaggio dal dileggio del decreto di sequestro a un accordo con la magistratura. Ma la nostra battaglia, anche se ha raggiunto un primo risultato, continuerà finché non sarà stato restituito ai cittadini anche l’ultimo centesimo dei 49 milioni oggetto della truffa. Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini.