ROMA – “Essere forti con i deboli e deboli con i forti non lo chiamo coraggio, lo chiamo viltà. Questo è un governo che sferra un attacco quotidiano all’uguaglianza. A quella tra le persone, e lo abbiamo visto sui diritti. A quella sui territori, con l’autonomia differenziata di Calderoli. E ora a quella tra le fasce sociali, con questa manovra”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Peppe Provenzano, in un’intervista a La Repubblica. Sul carattere sociale della manovra sottolineato dal premier Giorgia Meloni, Provenzano ha commentato: “Io vedo solo il pugno duro contro i poveri a fronte dei colpi di spugna verso gli evasori. Una redistribuzione alla rovescia”.
“Si tratta di una misura necessaria in tempi di crisi, certo migliorabile”, ha aggiunto Provenzano in merito alla cancellazione del reddito di cittadinanza.Per quanto riguarda le pensioni, Provenzano ha spiegato che “siamo a cifre molto lontane da quelle promesse, noi proponevamo una mensilità in più”.
“Le nostre controproposte partono dalla priorità del lavoro, con interventi più forti per far crescere le buste paga, salario minimo e lottaalla precarietà. Il caro energia è affrontato e coperto per pochi mesi e a dicembre aumenteranno benzina e gasolio”, ha detto ancora Provenzano.
Sul futuro del Pd, Provenzano ha commentato: “Il Pd così com’è da solo non basta più. Ho salutato con grande favore il fatto che personalità come Speranza e Schlein abbiano aderito al nostro percorso ma smentirei me stesso se la battaglia che ho fatto in queste settimane la riducessi ora alla scelta di un nome. Se nei prossimi giorni mi renderò conto che a credere in questa discussione costituente siamo davvero in pochi, perché prevale la volontà di risolvere tutto nell’ennesima gazebata, ne prenderò atto. Ma farò di tutto affinché non finisca così”.
(LaPresse)