Leghisti alla frutta: dalle promesse alle minacce. Salvini: “Giù le tasse, o me ne vado e addio governo”

Il vicepremier spinge per una riforma fiscale coraggiosa

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Matteo Salvini

Il vicepremier Matteo Salvini non è disposto a trattare e chiede una riforma fiscale coraggiosa: “O si abbassano le tasse o lascio il governo”. Il viaggio americano per il leader della Lega, che non risparmia stoccate agli alleati di governo del Movimento 5 Stelle, si è rivelato illuminante.

La minaccia


Le parole pronunciate da Salvini lasciano poco spazio alle trattative. “All’Itala serve una riforma fiscale coraggiosa – ha detto – quindi, il mio dovere è farla. Se non me la dovessero far fare, io saluto e me ne vado”. Per la prima volta da quando è in carica il governo gialloverde, il ministro dell’Interno mostra insofferenza e minaccia di laasciare.


La proposta


E’ chiara ed è quella di guardare alle politiche economiche del presidente americano Donald Trump anche perché: “Se è vero come è vero che lo Stato spende di meno ed incassa di più, possiamo utilizzare quella cifra per abbattere il debito, e va bene – ha spiegato Salvini – Basta gabbie sugli anni futuri, basta con lo strozzare la crescita possibile”.


Scontro con l’Ue


Nelle ore in cui l’Unione Europea valuta se sottoporre l’Italia alla procedura d’infrazione per eccesso di debito, Salvini lancia un messaggio chiaro ai membri del suo governo a partire dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria. “Il problema è che non esiste un taglio delle tasse serio che possa richiedere meno di dieci miliardi – ha evidenziato il leghista – Con il taglio delle tasse si rianima l’economia e i soldi ritornano. Taglieremo le tasse a lavoratori e famiglie a prescindere dal parere di qualche burocrate. Il futuro, dei nostri figli e dell’Italia, viene prima dei vincoli decisi chissà dove”.


Lo scontro con il M5S


Le misure da approvare per liberare l’Italia dal pantano economico in cui si ritrova sono molte e per questo, per Salvini, è necessario che il governo vada avanti. Nonostante questa convinzione gli attacchi reciproci tra Lega e M5S sono continui. “Il fatto che io oggi sia qui, al lavoro, è la migliore risposta ai chiacchieroni come Di Battista. Lui va a spasso e noi stiamo sul pezzo. Adesso stiamo organizzando per luglio gli Stati generali dell’economia a cui inviteremo tutti: imprese, sindacati, associazioni. Noi questo facciamo: lavoriamo. Altri… Vabbè”.


Salvini vs 5 Stelle


Anche con il vicepremier Luigi Di Maio i rapporti restano tesi. Il motivo del contendere è legato alle Autonomie che per il primo sono necessarie mentre per il secondo non si dovrebbe procedere. “Sulle autonomie ci sono stati rallentamenti incomprensibili da parte di alcuni ministeri – ha concluso Salvini – Il problema è proprio la mancanza di autonomia. Il grande tema dell’autonomia è che alcuni uffici romani dicono qui no, qui no, qui no”.

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