Renzi barcolla ma non molla: la chiusura della Leopolda con veleni indirizzati anche agli alleati

L'ex segretario del Pd si è esibito sul palco rivolgendosi ai vertici gialloverdi: "Ascoltate il mio consiglio, bloccare questa Legge di Bilancio".

Foto LaPresse/Giacomo Maestri 09/09/2018 Bologna (Italia) Cronaca Italia, Festa dell'Unità Bologna presso Padiglione 35 Fiera di Bologna Nella foto: Matteo Renzi Photo LaPresse/Giacomo Maestri September 09, 2018 Bologna (Italy) News Italy Festa dell'Unità Bologna at Fiera di Bologna. In the picture: Matteo Renzi

FIRENZEMatteo Renzi non molla e torna alla carica, di nuovo. “Alla Leopolda siamo il doppio dell’anno scorso, quando eravamo al governo. L’opposizione fa bene alla Leopolda, ma male al Paese purtroppo”. Così l’ex segretario del Pd nel suo intervento di chiusura della nona edizione della kermesse che ha ideato e organizzato.

“Pd in mano ai ragazzi”

“La Leopolda è sempre più in mano a dei ragazzi. C’è qualcuno che viene qui da sei o sette anni, qualcuno che quando abbiamo iniziato andava alle elementari, erano i tempi in cui Salvini e Di Maio andavano all’università. La cosa bella è che questa Leopolda è sempre più in mano a persone che hanno voglia di fare proposte”.

Attacco frontale al governo, ma senza sostanziali elementi di novità

Nel suo discorso alla platea affollata Renzi va subito all’attacco, giocando sui soliti temi ormai triti e ritriti. “La campagna di odio ricevuta in questi mesi è senza precedenti, sempre di più, pensavo si fermassero dopo le elezioni – ha detto -. L’odio fa male, quintali di fango non ci hanno sporcato l’anima, ma non si risponde con l’odio, che si ritorcerà su di loro. I giacobini finiranno sul patibolo come sempre. Alla mistificazione costante contro di noi rispondiamo con i numeri, con la realtà”. Lo show prosegue con l’autocelebrazione: “L’ondata populista demagogica di destra non nasce dal carattere di uno di Rignano ma da un fenomeno che va affrontato o non vinceremo mai più. Lo capite o no questo cari amici che criticate il mio carattere? Le critiche sono venute anche da compagni di strada che non hanno avuto nulla da dire sul mio carattere fino a quando grazie al mio carattere stavano a fare i ministri”, ha aggiunto.

No al governo con i 5 Stelle ‘per principio’

Renzi poi spiega subito il ‘no’ al governo coi Cinque stelle: “Noi abbiamo detto di no al governo Pd-M5s non per i popcorn, ma perché pensiamo che la politica sia passione, idealità, valori, non poltrone”. E rivendica: “Ho cercato di difendere l’anima di quello che siamo. Era un accordo molto vantaggioso in termini di poltrone. Ma dobbiamo avere il coraggio di dire che la politica non si riduce a uno scambio di nomine”. L’ex premier durante l’intervento punta il dito contro il condono fiscale: “Cos’è il condono? E’ dire che se hai pagato le tasse sei scemo. Beppe Grillo ha fondato una carriera sull’essere pagato in nero. E’ il condono di Ischia, il quarto. Perché a Ischia c’è questa insistenza di Di Maio? La legalità dove sta?”.

I mercati diventano fondamentali

Immancabile anche la stoccata ai vicepremier Salvini e Di Maio: “Sono mesi che non vedo Salvini nemmeno in Senato. E’ una falsità scrivere che lo vedo, che lo sento. Mi dicono che ascolta i miei consigli, beh non mi pare. Mi sentirei invece di dare un consiglio a Salvini se mi ascoltasse e a Di Maio se mi capisse. Il consiglio è questo: domattina i mercati ballano, in settimana arriva il giudizio della Commissione Ue e poi arriveranno altre agenzie di rating. I mercati sono quelli che ti danno o meno le risorse per poter vivere. Se volete un consiglio fermatevi e bloccate questa legge di bilancio. Recuperate serietà perchè sfasciate conti e non mantenete promesse elettorali”.

L’ironia sui 49 milioni della Lega

“Intanto – aggiunge Renzi – i soldi della Lega saranno restituiti agli italiani alla Leopolda 87″. E sui rapporti attuali tra Italia e Francia, l’ex premier puntualizza: “Il futuro dell’Italia non è fare la guerra a Macron, ma combattere Orban, lottare insieme contro chi viola i principi dell’Europa e hanno garantito settanta anni di pace. In Europa voglio combattere al fianco di chi vuol fare l’erasmus, non mettere il filo spinato”.

Sul congresso del Pd

Per quanto riguarda il congresso del Pd, Renzi ha detto: “Noi daremo a chi vincerà il congresso del Pd la collaborazione e il rispetto che non abbiamo avuto. Vogliamo che ci siano leader forti e credibili, con la personalizzazione abbiamo vinto e perso ma sempre preso il 40% con la spersonalizzazione il 18%. Questa storia che la personalizzazione è il problema non regge. C’è bisogno di leader e di popolo e di farla finita con le polemiche interne”.

Renzi poi lancia i comitati civici: “Tornando dalla Leopolda mettete su un comitato civico. Non sono i comitati di Renzi. Sono i comitati che vogliono dire che non ci arrendiamo a un futuro basato sulla mediocrità, sull’ignoranza”.

“Quelli che barcollano ma non mollano”

“Noi siamo quelli che barcollano ma non mollano. Siamo quelli che restano, ma siamo anche quelli che si rimettono in cammino perché non vogliono lasciare l’Italia ai cialtroni che la vogliono distruggere”. Renzi ha poi dato appuntamento per la decima edizione al 25 ottobre 2019. “Esattamente a dieci anni da quando abbiamo fatto la cosa più difficile della nostra vita, pedonalizzare piazza del Duomo quando nessuno credeva che ci saremo riusciti”.

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