ROMA (LaPresse) – Un giorno di riflessione. Fermarsi 24 ore e indossare tutti una maglietta o un indumento rosso. Come i pigiamini indossati dai tre bambini annegati una settimana fa davanti alle coste libiche. È l’iniziativa lanciata da Libera, l’associazione anti-mafia di Don Luigi Ciotti, per mettersi “nei panni degli altri. Cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità. È il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini”, spiega Libera sul suo sito.
La scelta del colore rosso, quindi, non è casuale
I figli dei migranti a bordo dei barconi indossano abiti e pigiami rossi per essere più riconoscibili in mare in caso di naufragio e richiamare l’attenzione dei soccorritori. “Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo”, spiega Libera. Di rosso era vestito il piccolo Alan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche.
Secondo l’associazione anti-mafia “questi bambini muoiono mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione”
“E per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità”.