Libia, nessun accordo al Consiglio Onu sul testo di condanna al raid contro i migranti

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite nella notte non ha trovato l'accordo per condannare l'attacco a un centro di detenzione di migranti in Libia, dopo che gli Usa non hanno appoggiato una dichiarazione fatta circolare dal Regno Unito.

(Xinhua/Li Muzi)

NEW YORK – Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite nella notte non ha trovato l’accordo per condannare l’attacco a un centro di detenzione di migranti in Libia, dopo che gli Usa non hanno appoggiato una dichiarazione fatta circolare dal Regno Unito. Durante l’incontro di due ore e mezza, a porte chiuse, Londra ha proposto il testo che avrebbe condannato il raid aereo attribuito alle forze del generale Khalifa Haftar, chiesto un cessate il fuoco e il ritorno ai colloqui politici. I diplomatici statunitensi, tuttavia, hanno detto nella riunione di aver bisogno della luce verde di Washington per approvare e i colloqui sono finiti senza quell’approvazione, hanno fatto sapere fonti ad AFP. Il presidente del Consiglio, l’ambasciatore peruviano Gustavo Meza-Cuadro, ha detto che i colloqui continuano, ma che i diplomatici non si aspettano risposte.

Il mancato accordo

 Le potenze mondiali sono divise sulla risposta ad Haftar, che ha lanciato una campagna militare su Tripoli, e Usa e Russia rifiutano di appoggiare le richieste dell’Onu per un cessate il fuoco. Nella dichiarazione si sarebbero invitate le parti a “una descalation immediata della situazione e un impegno per un cessate il fuoco”. Il segretario generale Antonio Guterres in precedenza si era detto indignato dal raid e aveva chiesto una indagine indipendente, ricordando che l’Onu aveva condiviso le coordinate del centro detenzione con le parti in conflitto, per garantire che i civili fossero al sicuro.

LaPresse

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